QUANTO SANGUE VALE UNA NOTIZIA? Dipende da chi e’ che lo versa

nano-ferito

Va bene i bombardamenti, ma menare il premier e’ troppo

In democrazia tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ma non di fronte alla violenza.

Mi sono rotto un incisivo sbattendo il mento sul bordo della vasca da bagno con uno scivolone. La mia solidarietà con chi subisce traumi da dentista è totale e incondizionata, ma per me i denti sono tutti uguali. E allora non capisco perchè sui giornali due denti del premier valgono di più di tutti i denti spaccati in silenzio nelle carceri, nelle caserme, negli scontri tra polizia e cittadini.

Per uno strano meccanismo di “quotazione” delle notizie, più ci si allontana dal centro del potere, più la morte e la violenza perdono interesse. Mi sembra ingiusto che nel mio paese la violenza contro il capo d’Italia causata da un impeto di follia debba suscitare più sdegno della violenza di gente che si dichiara sana di mente ma ha lasciato per terra 80 feriti e 3 prognosi riservate per arrestare 93 innocenti nella scuola Diaz di Genova, nè mi spiego le ragioni per cui il sangue delle migliaia di persone morte in Iraq a causa della guerra ormai non fa più notizia, mentre la rottura del setto nasale di un potente diventa una emergenza nazionale e globale.

Sul sito web del Fatto Quotidiano, Gomez e Travaglio si augurano che il picchiatore di Berlusconi venga punito con assoluta severità“. Io invece mi auguro che non venga trattato più severamente di chi tira un oggetto in faccia a un signor nessuno, e che la sua posizione non venga aggravata solo perchè il sangue che ha versato era sangue “nobile” e non sangue qualunque.

In questo caso il copione sarebbe simile a quello già visto a Genova: se da incensurato sfasci una macchina nella trasferta della tua squadra del cuore hai fatto una ragazzata e puoi contare sulle attenuanti generiche e sulla sospensione condizionale della pena, ma se quella macchina la sfasci al G8 perchè sei incazzato contro i potenti allora lo Stato accende a comando l’”assoluta severità”, tira fuori dal cassetto il reato di devastazione e saccheggio, ci aggiunge l’aggravante dell’associazione a delinquere, e chiede fino a 15 anni di carcere bloccando la prescrizione che invece toccherà ai picchiatori in divisa di Bolzaneto e della Diaz.

E la massima severità diventa massima ingiustizia, che colpisce in modo diverso persone che hanno commesso gli stessi atti e addirittura premia chi era dalla parte giusta anche se ha commesso atti peggiori, cioè chi non ha spaccato macchine ma teste umane, e lo ha fatto indossando una divisa che gli ha garantito prescrizione e impunità.

Per questa ragione mi auguro che la legge dei tribunali sia ancora uguale per tutti, che tutti i denti rotti e i nasi spaccati siano trattati allo stesso modo, e che la legge morale ci permetta di distinguere tra chi combatte la violenza sempre, comunque e contro chiunque e chi invece difende soltanto i propri amici e la propria casta di potenti, mentre gli altri possono anche crepare senza troppi problemi.

In questa vicenda ha il diritto di parlare solo chi non ha le mani sporche di sangue. Il governo stia zitto e pensi alle sue mani sporche di sangue italiano, afghano e iracheno versato da persone innocenti. La sinistra al caviale faccia un minuto di silenzio ricordando l’aggressione alla Serbia e il sangue versato dalle bombe a grappolo Nato lanciate sul mercato di Nis il 7 maggio 1999 col beneplacito di Massimo D’Alema,

Ma io non ho niente a che fare con loro, e quindi posso parlare senza ipocrisia: Presidente, le esprimo tutta la mia personale solidarietà. So per esperienza quanto fa male un colpo sui denti. Ora che lo sa anche lei, lo spieghi ai vertici della Polizia di Stato, e ammorbidisca un po’ i manganelli. Gli incisivi di tutta Italia la ringrazieranno con gioia

http://www.mamma.am/mamma/articoli/art_4384.html

Un pensiero su “QUANTO SANGUE VALE UNA NOTIZIA? Dipende da chi e’ che lo versa”

  1. abbasso i provocatori

    totti-poulsen? sempre con totti. zidane-materazzi? sempre con zidane. a buon intenditore …, pochi paragoni.

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