EFFETTO TORMENTO

tvbambini capricciosi o pubblicitari fetenti?

Posto questo interessante stralcio di una tesi di laurea trovata in rete sull’effetto tormento che la pubblicità crea nei bambini. Invito tutti quelli che hanno figli o comunque hanno a che fare con bambini a stamparselo e leggerlo. invito a darci un’occhiata, anche chi continua a considerare i bambini di oggi come intrinsecamente capricciosi e maleducati ed i genitori di oggi come incapaci di fare il loro mestiere di educatori.. Non è forse che ci sono in ballo giochi di persuasione ben più potenti?

Per esempio pensare, non come alibi, che beh effettivamente i tecnici pubblicitari americani ed europei sono riusciti a tradurre in prassi il vecchio: “Piangi bambino che la mamma te lo compra” che i bottegai da piccini dicevano alle nostre mamme.

EFFETTO TORMENTO leggi tutto in pdf La vita quotidiana degli individui è ormai sottoposta ad un bombardamento costante di stimoli, molti dei quali intendono indirizzare verso acquisti, mode ed opinioni prefabbricate (anche politiche e religiose) nel modo più rapido possibile: l’obiettivo dei “manipolatori” di professione non è convincere le persone sulla base di validi motivi (per esempio la qualità intrinseca di un prodotto, la sua effettiva utilità ecc.), che richiederebbe troppo tempo, specialmente nella cosiddetta società di massa, ma condizionarle chiamando in causa le emozioni, facendole sentire inadeguate o escluse e inculcando loro delle insicurezze o anche, più semplicemente, creando intorno a quel prodotto (quell’opinione, comportamento, pseudo-evento, personaggio ecc.) un clima di simpatia, di allegria e/o di condivisione. In particolare, quando questo bombardamento si rivolge alla fascia debole per definizione, ovvero ai bambini, è bene conoscere il funzionamento del fattore assillo (o nag factor) che è una tecnica introdotta dai psicologi dell’età evolutiva per spiegare il successo del marketing promozionale. Per nag factor si intende il “tormento” (richieste insistenti, capricci, paragoni con gli altri bambini, etc…) che un bambino ben condizionato dalla pubblicità dà ai suoi genitori o ai parenti prossimi affinché acquistino per lui un determinato prodotto, gli consentano di vestire e comportarsi in un certo modo e addirittura di mangiare determinati alimenti, compresi i cosiddetti cibi spazzatura (cosiddetti trash food), che rendono obesi e danneggiano l’organismo, ma sui quali le grandi compagnie investono considerevoli cifre in pubblicità.

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