Ripugnanti da guardare e da ascoltare, ma pure spettacolo istruttivo assai. Il cattolici da talk-show televisivo che fanno i gradassi sulla vita e sulla morte (degli altri), in onda senza sosta in queste ore, ci danno preciso il ritratto di quel che sono, e di come vorrebbero questo paese: arretratezza, malafede, dogma e ignoranza. Per dirla con la faccia di Roberto Formigoni: cinica cattiveria e incapacità di amore. La chiamata alle armi è generale. Di colpo, tutti hanno un amico in coma che “sta benissimo”, “è vivissimo”, presto si sveglierà e li batterà a tennis. Chi non ha l’amico in coma, bontà sua, legge. La gerarchetta Meloni – pora cocca, che tenerezza! – interviene in consiglio dei ministri per dire che lei ha letto un libro su uno in coma. Però! Altri si inventano scienziati lì per lì: ripetono cose dette da vescovi o cardinali, che a loro volta le hanno orecchiate dai giornali, che a loro volta le hanno riprese da chissàdove, ma lo fanno col piglio di luminari della medicina. Continua la lettura di PIANTANDO UN ALTRO CHIODO sulla croce di papà Englaro
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CHE POSSA ESSERE LA GENESI
Ha una forza non indifferente la posizione di Eluana e della sua famiglia: non stanno obbligando nessun altro, ne la mamma di un tetraplegico, ne una persona che ha un tumore, ne nessun altro a interrompere le cure o ad interrompergliele. Stanno dando la libertà ed il diritto di poterlo fare a chi e solo a chi lo vuole per sè. Serve una maggior sicurezza per non interpretare male i messaggi: una legge che riconosca il testamento biologico è la risposta
I fondamentalisti della religione aggrappati alle ambulanze o a qualche presidente di famiglia quasi quanto alle poltrone non accettano che finalmente sia fatta la volontà dell’individuo, non più l’ipocrisia dei politici o la presunzione insolente della chiesa.
Che possa essere la genesi di un’era di libertà delle coscienze.
UOMINI E NO
Non si può star zitti, facendo finta di nulla. I cartelli del MVA che hanno accolto il papà di Eluana ieri davanti alla Clinica Telamoni sono di una volgarità e di una falsità estrema. Scrivere al padre: “solo i ladri e gli assassini agiscono di notte” è ignobile. Proprio a lui che ha sempre fatto tutto alla luce del sole, rifiutando i sotterfugi cui quotidianamente si ricorre negli ospedali e cliniche … la fede è violenza. Sempre. Non dirlo è complicità. Sentire l’assessore Boscagli Continua la lettura di UOMINI E NO
ELUANA, la libertà e la clinica di Udine
Sulla vicenda di Eluana Englaro ho le idee chiare, meno su quella del testamento biologico.
E’, per chi vuol vedere senza muri ideologici e tantomeno imporli a tutti, una situazione limpida quella di Eluana.
Limpida per le sentenze, per le argomentazioni di Eluana e della sua famiglia e da ieri limpida pure per il pronunciamento della clinica di Udine.
Le ragioni di Eluana, emerse con chiarezza sia dalla stampa che dal libro scritto dal suo papà, nonché riconosciute da una sentenza – definitiva è bene ricordare – non sono scalfibili o indebolite da nessuna ragione che fino ad ora è emersa dai contrari a queste.
Eluana sta chiedendo solo la libertà, il diritto, di scelta per lei e su di lei, non l’obbligo per tutti e su tutti a mettere fine alla sua non vita. Continua la lettura di ELUANA, la libertà e la clinica di Udine
PERMESSO DI SOGGIORNO
Ho un vicino che si è fatto un bel by-pass al suo contatore dell’Enel, sono anni, se non decenni che “risparmia” corrente in quel modo, corrente che io pago per lui. Lo stesso vicino si restruttura la mansarda, senza pagare gli oneri dovuti, quello che lui evade, lo integro io con le tasse che pago. Sempre lo stesso vicino – pur avendo la caldaia a metano – brucia nel suo caminetto grandi quantità di legni trattati (infissi, bancali, mobili ecc.), legni che bruciando producono fumi velenosi, area che respiro, area velenosa, legni gratuiti per lui. Ruba corrente, ruba oneri, ruba area.
Ma è fermamente convinto che si debba pagare per un permesso di soggiorno, lo stato ha bisogno di soldi. Purchè non siano i suoi!
Povera Italia, se questa è la base, non oso pensare alla testa!
Di solito mi firmo per esteso, questa volta basti un
“Lettera firmata”
LA GIORNATA DELLA MEMORIA che memoria non ha
“Il Nazismo ha distrutto il giudaismo fisicamente, il Sionismo l’ha distrutto spiritualmente”, Leibele Weisfisch, Rabbino, 1992
In questi giorni ricorre la giornata della memoria che memoria non ha.
Il sadico e criminale attacco e assedio di Gaza, terra di Palestina, con un’azione terrorista. 1.400 morti palestinesi. Perlopiù bambini. Rinchiusi in gabbia. Fosforo bianco. Soccorritori tenuti a distanza. Telegiornali nazionali che additano i morti come colpevoli. I crimini di guerra travestiti da “rappresaglie”, che spediscono ogni respiro sotto la terra. Ecco Piombo Fuso, l’azione terrorista iniziata un anno fa.
L’occupazione israeliana dei territori palestinesi è un insulto permanente a sei milioni di morti nei campi di sterminio nazisti. L’organizzazione umanitaria americana The Middle East Children Alliance ha completato di recente un sopralluogo a Gaza e intervistando decine di bambini palestinesi chiedendogli quali erano i loro bisogni più urgenti. La risposta della maggioranza di quei bimbi è stata questa: “Poter bere un bicchier d’acqua la mattina”. Gaza è una prigione a cielo aperto dove nessuno può entrare o uscire, dove Israele non permette l’importazione di gas per cucinare, di acqua da bere, di farmaci salvavita, di cemento per ricostruire ciò che ha distrutto, di matite, di quaderni, di cloro per disinfettare acquedotti e fogne, e dove l’esercito israeliano spara ai contadini che raccolgono la bietola per non morire di fame. Ce l’ha raccontato benissimo il bulciaghese Vittorio Arrigoni. Gaza è oggi l’unica camera di tortura sperimentale a cielo aperto del mondo, l’unica istanza al mondo dove uno Stato Canaglia, Israele, sperimenta e consciamente replica nei Territori Occupati le tecniche di tormento razzista del Terzo Reich, cioè un sadismo etnico scientifico con l’appoggio pieno di ogni democrazia moderna che si conosca. Il Darfur, Ace, il Tibet, la Birmania, la Korea del Nord e altri orrori simili sono pienamente riconosciuti come tali e sanzionati come tali dai Paesi cosiddetti civili. Israele può permettersi invece tutto ciò per due motivi: perché è oggi la più grande base militare americana del mondo e perché Hitler ha sterminato 6 milioni di ebrei con la nostra complicità. Motivi per cui Obama sta zitto e per cui l’Europa non osa profferire parola. Siamo, io, te, voi sulle soglie della camera di tortura a cielo aperto di Gaza a chiudere i portoni di accesso dei beni di sopravvivenza essenziali e a contemplare un milione e mezzo di innocenti che si contorcono ammassati nel 5% di quella che era la loro legittima terra, senza diritti, lasciati morire di parto ai posti di blocco, di malattie banali, costretti a nutrirsi di rifiuti, e sottoposti a un accanimento sadico da parte di Israele. Le prove documentali di quanto ho appena scritto si trovano pubblicate già da tempo nei libri di Paolo Barnard e sono di fonte unicamente ebraica o occidentale. E accade ogni giorno a Gaza, mentre noi siamo qui. Non indignatevi allora. Fate altro: informatevi e raccontate che la crudeltà nazista non è morta, che oggi vive e che si chiama Sionismo, occupazione della Palestina, e che rappresenta l’unico esempio al mondo di orrore etnico pienamente accettato e sostenuto da ogni democrazia moderna.
“Il quadro che emerge è di un Israele che selvaggiamente infligge ogni possibile orrore di morte e di angoscia sulle popolazioni civili, in una atmosfera che ci ricorda regimi che né io né il signor Begin oseremmo citare per nome”. (parole dell’ex ambasciatore israeliano all’ONU Abba Eban. Fonte: il quotidiano israeliano Jerusalem Post)
In questi giorni ricorre la giornata della memoria che memoria non ha, poniamo rimedio.