
Oggi, però, leggendo la risposta all’ex Sindaco di Lecco Antonella Faggi (a volte serve ripetercelo e rileggere perché sembra assurdo ma è stata davvero sindaco) a parer mio, almeno sul giudizio al consigliere comunale e candidato sindaco Alberto Negrini, credo abbia ecceduto, gratuitamente, nel taglio, nell’essere irriverente.
Fuori misura. Sfociando nel cattivo gusto e nella maleducazione verso lui e i suoi elettori.
A cui gli viene detto che han votato un ebete, un incapace.Premesso che io non l’ho votato e nemmeno ci penso a votarlo, è abbastanza ridicolo già dire che uno non possa fare il candidato Sindaco perché non è nemmeno stato consigliere di zona.
Certo io ho nostalgia della scuola quadri delle Frattocchie ma lo sa benissimo anche Calvetti, in questa città han fatto enormemente più danni i dottori, i palazzinari, gli addetti stampa e i politici di carriera, che i bottegai.
Sia detto per inciso, non sono nemmeno un bottegaio.E mi pare che il curriculum professionale di Negrini possa essere annoverato almeno come non del tutto privo di competenze di gestione di squadra e iniziative. Poi non gli affiderei l’assessorato al Bilancio o al personale, e molti altri, e lunga vita a (parte di) questa Giunta attuale, tutta la vita piuttosto, ma che c’entra? :-).
Ma, per restar seri, soprattutto tolti gli ultimi 7-8 anni, ossia prima dell’avv. Francesca Rota, ci sono stati, solo per guardare l’urbanistica, così tanti danni e sfaceli per Lecco e i lecchesi, che stiam ancora pagando i danni.
Ci sono stati consigli comunali in notturna dove si son fermati gli orologi per poter approvare entro la mezzanotte Piani Regolatori che han ucciso Lecco.
“Il sacco di Lecco”, è sotto gli occhi di tutti. Tutti quelli che vogliono vederlo. Invece l’ex sindaco breve, giornalista lungo, addetto stampa altamente pagato e ora editorialista di base Calvetti questo non lo vede, anzi lo salva pure, complimentandosi pure con l’ex sindaco Faggi per il suo periodo da assessora all’Urbanistica.
Cazzo.
Ma quanto ci voleva e vuole male Calvetti.
Io non sto con Negrini e tanto meno con i suoi alleati di ieri e di oggi. Principali responsabili politici e amministrativi di questo baratro anche culturale, di cui Lecco sta solo ora, amministrativamente e civicamente provando a venirne fuori.
A volte si impicca di più da pulpiti inadeguati con le penne che da quelli traballanti di pelli delle cinture.