Sul trasferimento o meno del Municipio in Piazza Garibaldi potrebbe già ritenersi esaustivo il dialogo a distanza, sul quotidiano la Provincia, tra il prof. Scotti (qui link proposta ) e l’Assessore Gaia Bolognini (nell’immagine sotto la risposta)

Il primo favorevole al trasferimento, la seconda no.
Vorrei esprimere la mia opinione.
Sono concorde alle ragioni dell’Assessore, che oggettivamente, mi paiono da “buon padre di famiglia”, come economia, logica e buon senso insegnano.
A me, pur nel riconoscere la splendida figura che è civicamente il prof. Scotti, non piacciono le idee che, seppur involontariamente, lambiscono logiche da procacciatori d’affari.
Il Palazzo è privato, costa un botto di soldi, l’Assessore ha sottolineato addirittura altre soluzioni pubbliche, mi pare tutto più che lineare. Una questione di priorità e di oculatezza. Perché spendere un botto di soldi pubblici, che per altro non ci sono, aprire nuovi mutui, ammesso e non concesso si possa fare, e quindi indebitarsi, per soluzioni che vanno più in una logica di mero prestigio?
Non conviene, se vogliamo per forza indebitarci, farlo per Progetti a beneficio duraturo della Comunità? (Il Depuratore, il Lungolago, Villa Manzoni, la Valorizzazione paesaggistica e storica della città…)
Il Professor Scotti (nell’immagine a fondo pagina) paventa possibili usi declassanti del exPalazzo della Banca se non acquistato dal Comune. I rischi ci sono sempre, soprattutto quando ci son in mezzo soldi e palazzinari, ma è pur vero che il PGT in vigore, ad oggi, questo rischio lo scongiura.
Il Proprietario del Palazzo aveva avanzato, legittimamente, già gli scorsi anni “Osservazioni in sede di discussione dello stesso Pgt”, il Consiglio Comunale, fortunatamente, le bocciò.
Io non ho quel bisogno identitario di vedere la sede Municipale in Centro città o, appunto, in Piazza Garibaldi per creare la “cittadella pubblica”, con il Tribunale, come l’ha il professor Scotti, continuo lo stesso ad augurarmi un’indispensabile e urgente valorizzazione di Piazza Garibaldi che però passi attraverso progetti pubblici di rivitalizzazione a cuore pulsante della vita di questo spazio, dandogli anima e attività, dove le persone, dentro l’Agorà, abbiano piacere ad andarci, dove si incontrino, si trovino e hanno piacere a starci.
Mandando via le auto e facendo pulsare la Piazza di tutto quello che si è in grado di inventare di giorno e di sera. (mercato tipico, mostre, concerti, balli, giochi di strada, punto informativo, Palestra di roccia, tornei, teatro di strada, incontri…) e non un dispensatore di timbri, carte d’identità, bollettini Tari e burocrazia, per giunta dentro una scatola di lusso pagata a caro caro prezzo ad un privato, seppur in diffoltà
