
La chiusura paventata e da alcuni persino augurata del Bione non è stata una tempesta in un bicchier d’acqua ma, alla fine, certamente poco più di un naufragio a riva.
È bastato rimettersi in piedi e ci si è accorti che si toccava. L’acqua era alle ginocchia, non alla gola.
Certo tanti, troppi, naviganti si sono dimostrati tutt’altro che lupi di mare, anzi, addirittura incapaci al nuoto e alla navigazione: Dirigenti, funzionari, politici, amministratori locali e regionali.
Però checché se ne dica in questa sequela di stop, errori e negligenze, che non vanno nè sottaciute né tanto meno dimenticate, in primis dalla stessa politica, emergono dati incontrovertibili.
Il Sindaco Brivio con la “firma” di differimento di fine anno ha fatto un gesto impegnativo e di coraggio che ha permesso di “prendere tempo”, non chiudere subito, e arrivare al risultato di oggi. Che, si spera, sia definitivo.
Gli si può imputare che aveva fatto errori altrettanto importanti prima. Certo.
Io non sono fans, però, di chi preferisce che a errore/i si debba aggiungere altro errore. O che bisogna stare a guardare.
Ne abbiamo avuti abbastanza e direi troppi di sindaci, sindaca, assessori, consiglieri che han riempito la città di errori e altri che sono stati lì a guardare.
È sotto gli occhi di tutti, quello che questi han combinato e lasciato in debito: Il sacco di Lecco.
Scuole erano senza manutenzione, parcheggi pubblici tutti chiusi, Villa Ponchielli e Lariano in rovina, Villa Manzoni abbandonata come un ripostiglio e non vista come un trofeo, Piazza Affari e l’Ostello discariche di stagno e rovi… e poi palazzi vuoti che chiamali errori…
Eppure in questi giorni sentivi gli stessi politici e partiti che han chiuso tutta la città dentro la buca di un paesotto pauroso senza futuro, che volevan la testa della Giunta.
Oggi siam qui a vedere, invece, che sugli errori del Bione si è posto, seppur parziale, rimedio. Il Bione non ha chiuso. La notizia sui social, c’è da scommettere, non bucherà. Le notizie positive, lì, non piacciono.
Ora che la lezione serva per portar avanti quello che, certo insieme al Bione, erano gli impegni e le promesse e, soprattutto, quello che già è stato messo in pista. Ostello, progetti dopo nuovi accordi Politecnico, Porticciolo, LungoLago, Bene Comune, Villa Manzoni, Turismo, Cultura, Servizi sociali, ect.
Perché, non aveva senso buttare a lago tutto questo che si è iniziato a fare. Si cambino alcuni giocatori, questo si.
Davanti agli errori non si scappa, ne si getta la spugna, soprattutto se il campionato non è finito. E poi dai chi è che fa l’errore di credere che in giro ci sia un nuovo Barcellona. Mauro Piazza non è nemmeno Oronzo Canà. Figuriamoci Guardiola.