LA SCOMPARSA DELLO SGUARDO PIU’ CHE DELL’ENTUSIASMO

nuovo entusiasmoLecco non è come vorremmo che fosse. Va bene, lo sappiamo ma forse dovremmo porci nella stessa ottica che – più in grande – evidenziò l’allora presidente americano John Fitzgerald Kennedy nel suo discorso di insediamento del 20 gennaio 1961, ovvero “Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”.

A me pare che l’editoriale del prof. Giorgio Marchini di giovedì scorso sulla Provincia, pecchi, mi sia permesso, di questo.

Lo titola “Lecco ha bisogno di entusiasmo” e il primo che non lo lascia trasparire è proprio colui che lo sollecita?

E allora diciamocelo. Lecco non solo non è quello che alcuni, tanti o pochi che siano, voglion far percepire, ma anche che Lecco non sarà mai come vorremmo che fosse se noi per primi, cittadini, stampa, politica, scuola, forze imprenditoriali e sociali non contribuiamo a far si che lo sia davvero.

E se l’elenco, peraltro tutto discutibile del livello di: “impressione di abbandono, ingiustificata nei fatti ma percepita emotivamente da molti nostri concittadini, ciascuno per un diverso motivo” è, seppur dallo stesso giornalista considerato di poco conto ma non, evidentemente, così tanto, da non farlo, o farne un altro più incisivo, forse quest’impressione di abbandono è più una facile alimentazione del lamento.

Come pensar altrimenti se l’elenco proposto è composto addirittura dal grave danno di 1) un mercato delle pulci forzatamente itinerante, da 2) un Palazzo dell’ex Banca in Centro vuoto ma evidentemente da riempire a qualunque costo, da 3) un Teatro della Società che chiude però per restauri e non, cosa non di poco conto, per mancanza di idee o interesse.

E ancora dalla 4) carenza di  poli ricettivi alberghieri o portuali che sembra non abbia nemmeno letto il proprio giornale dei questi scorsi, o da 5) multisale che non abbiamo sembra per colpa degli Amministratori e non invece di imprenditori che non son più tali, o da 6) Poli fieristici che non si capisce bene sollecitati per far cosa, o infine, 7) dell’area della Piccola Velocità che è si un Parcheggio ma ci si dimentica che non è (ancora) di proprietà della Città.

Insomma, e concludo, sono sempre apprezzabili gli stimoli, i pizzicotti e le critiche soprattutto se da autorevoli firme, ma credo che quell’entusiasmo che almeno dal titolo si sollecitava debba essere incanalato anche nel riconoscere due strade che abbiamo davanti.

Lecco non è all’anno zero, ne a favore dei suoi concittadini ne per i visitatori/turisti. Il Centro non è più solo passeggiate e tavolini di bar. C’è un Polo Culturale che si apre sempre di più alla città e alle visite. I dati di affluenza sono lì a dimostrarlo.  e che il Teatro pur chiudendo troverà la sua programmazione in un’ottica positiva in maniera diffusa negli altri spazi culturali della città. La multisala è un Progetto, privato, che è in dirittura d’arrivo. L’Ostello finalmente è in fase di progettazione esecutiva. Progetti culturali e turistici “cult city” e altri sono stati finanziati e man mano attuati a step.

E sulla Programmazione che alcuni rivendicano manchi, sarebbe ora che ci si prendesse la briga di leggere i documenti amministrativi, il DUP è  pubblico.  

Se Lecco ha si bisogno di entusiasmo credo che molto prima per troppi il vero problema è la scomparsa dello sguardo.

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