SUPPLENZA O INTEGRAZIONE?

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Ora che il Progetto di riqualifica dello Stadio a opera di molti richiedenti asilo è terminato, mi permetto esprimere alcuni punti di vista.

In primis quello di ritenere questo un Progetto bellissimo, ma sbagliato.

Non però perché, come dicono troppi anche a sinistra, è lavoro gratis, è sfruttamento.
Il Progetto per il Bene Comune offerto alla Città non è lavoro gratis, è corresponsabilità.
È essere compartecipe, della propria Comunità. Che questa, di ognuno, lo sia da sempre o per un tempo breve.

È un progetto bellissimo ma sbagliato invece perché è stato “supplenza e sostituzione al dovere pubblico”, qui addirittura più a vantaggio di un privato, e non “contributo integrativo ai compiti del pubblico”.

Pulire aiuole o lungolago, o, peggio, sistemare le tribune dello Stadio, (dovevano casomai farlo tifosi e abbonati) è completamente diverso dalla compartecipazione in attività ricreative sociali e culturali

Perché tra le prime e le ultime passa la differenza che c’è appunto tra “integrazione e sostituzione”. (in altre parole, già pago Tari e tasse per pulizia del lungolago, del verde, non deve esserci volontariato per fare queste cose)

Un aspetto ulteriore che mi fa dire che è stato un Progetto sbagliato è il bisogno di giustificarlo come “Progetto di riscatto” e implicita reciprocità.

Questo dovere morale, questa obbligatorietà di “essere a disposizione” della Città per dimostrare, da parte dei richiedenti asilo, gratitudine verso chi li ospita. Uno sdebitarsi. Ecco lo trovo sbagliato e ingiusto

Io credo che questo “obiettivo di riscatto” può essere personale e intimo, non può certamente essere elemento fondante di un Progetto sociale e Istituzionale.
Pur restando molto valorizzante aver scelto e proposto, da parte dei richiedenti asilo, di essere compartecipi della propria Comunità.

Poi si può anche discutere sui soldi. Per esempio si dovrebbe pensare – da parte di chi oggi ha fatto passerella con i richiedenti asilo, in primis Prefettura, Comunità Montana e qualche solito assessore – che si trovino soldi, che ci sono, per sostenere progetti integrativi, formativi e scelti dai volontari, almeno per l’ammontare di quelli fatti risparmiare, con questi lavori, agli Enti.

Ma il nocciolo è l’etica non l’estetica.
Vanno sostenuti impegni non sostitutivi del dovere pubblico ma complementari, integrativi.

Altrimenti qualcuno lavora e fa risparmiare soldi e qualcun altro, Assessore, funzionari pubblici e coordinatori, sorridono per le foto

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