L’ENNESIMA CUCINA AUTOREFERENZIALE DI MARIANI (Sconfinamenti) prepara cibi scotti.

altan rottamazioneSono andato martedì sera, in Cgil, alla serata “Quale futuro per il centrosinistra?” organizzata dall’associazione Sconfinamenti, la formazione politico culturale della diaspora di sinistra voluta dai fuoriusciti locali da Sel, Sinistra italiana, PD, ArticolouUno, Rifondazione, Possibile, Liberi e Uguali.

L’hanno chiamata Sconfinamenti ma devono aver sconfinato già altrove perché si era là così in pochi – se togliamo sindacalisti, invitati e iscritti di altri partiti e organizzatori, eravamo in 5 con loro 20 – che si poteva organizzare il tutto sul sedile dietro di un auto.

Visti volti presenti e loro storie, chi già alleati, chi compagni di partito, chi sindacalisti, mi è subito venuta in mente la battuta di un film di Nanni Moretti: “apritevi ma senza squartarvi”.

Io credo che il problema di fondo, che dovrebbe ridimensionare questi autoreferenziali gruppi per un posto al sole di leaderini per tutte le stagioni e le correnti, sia di credibilità ancora prima che di ingredienti. Di chi, in altre parole, cucina, o vuole cucinare.

Gli ingredienti, che in politica sono i temi sociali, i bisogni dei cittadini, i diritti, i Valori, che poi messi insieme, diventano ricette, risposte possibili, hanno la necessità di avere una cucina all’altezza.

Non basta essere dei portapiatti o parlare forbiti come avvocati.
Sotto i denti, e in politica sotto agli occhi, serve sostanza e coerenza.

Gli stessi che oggi vogliono riempire il frigorifero, o meglio ancora, la credenza, del proprio movimento dicendo che bisogna cambiare modo di fare politica, che sentono la necessità di un rinnovamento delle forme della partecipazione e della cittadinanza attiva sia su temi politici locali che nazionali, per far argine allo tsunami che alle prossime elezioni del 2019 e 2020 sono certi arriverà (se non ci saranno loro) sono gli stessi, ma proprio gli stessi, che sono proprio perfettamente la causa della necessità di questa rivendicata necessità.

Non è questione di voler essere più a sinistra dell’altro. È una questione di credibilità e coerenza.

La pappa dell’altra sera, è stata un’inutile prenotazione al tavolo di un ristorante dove i potenziali commensali sono al servizio del cuoco della brigata di cucina e dei camerieri e non, come dovrebbe essere, viceversa.

Cambiare l’immaginario comune è più importante che strappare un inutile 5% alle elezioni. Anche se il 5% porta a una o più poltrone.

Si è sentito “Il tuo compito è spiegare le tue proposte. Di conseguenza le persone capiranno (da sole) il tuo valore.” Bello, romantico.  Ma se le proposte che fai, o che (forse) vorresti fare, sono le stesse che non hai fatto, che hai già disatteso, a cui ti sei opposto in questi anni perché eri e sostenevi l’opposto….

Le persone, gli elettori non ti daranno ascolto.
Non ci saranno.
Proprio come l’altra sera.

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