TAGLIARE I FONDI SU INFORTUNI E SICUREZZA DEL LAVORO E’ PERICOLOSO

FB_IMG_15542380260733763Mi chiedo: viene prima l’imprenditore o il cittadino?

Me lo chiedo perché il vice-premier Di Maio invita tutti, ma soprattutto imprese e imprenditori a festeggiare per l’entrata in vigore, da ieri, delle nuove tariffe Inail, più basse del 30%. Per la prima volta dare lavoro in Italia costerà meno, twitta.

Non è allarmante che un Ministro del Lavoro si autocompiaccia e chieda euforia per aver ridotto i contributi relativi all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, in un Paese, come l’Italia, dove in media abbiamo tre morti al giorno sui luoghi di lavoro? Le vite dei lavoratori chiamate “costo del lavoro” non è troppo anche per gli imprenditori? Perché qui non è nemmeno una diminuzione dei contributi per le sole aziende che dimostrano di aver investito sulla sicurezza. E’ un fare sconti a tutti. Quindi tutt’altro che da festeggiare, perché in un disinvestimento nella sicurezza i diritti diminuiscono per definizione. Chi è quel cittadino – e mi auguro quell’imprenditore – che, tutt’altro che propenso a festeggiare, non si indigna per una riduzione dei diritti dei lavoratori?

L’Inail non è solo un Ente assicurativo, ma anche di promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro, di ricerca in materia di prevenzione, sperimentazione, formazione e informazione. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che dal 2010, ha assunto le funzioni che appartenevano all’Ispesl (l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), che sciaguratamente il governo Berlusconi ha soppresso.

Tagliare il costo del lavoro per mezzo della riduzione delle tariffe Inail a carico delle imprese, significa, pertanto, e va detto con forza, disinvestire in sicurezza lavoro considerata, quindi, da questo Governo, un costo. Come da peggiore visione padronale dell’ottocento.

Il taglio costerà alle casse dell’INAIL circa 1,7 miliardi nei suoi primi tre anni di applicazione. Inoltre, non bastasse, questo Governo ha già tagliato oltre 400 milioni di euro alla stessa Inail per progetti di investimento e formazione e reso più difficile l’ottenimento dei risarcimenti ai lavoratori in caso di infortunio.

I lavoratori morti sul lavoro e di lavoro, infortunati e malati non accennano a diminuire, però, va bè, Di Maio, si vanta di aver ridotto le tariffe del 30% e chiede applausi. Poi magari, qua a Lecco quelli del M5S fanno ipocrite lotte per la salute e la sicurezza contro il teleriscaldamento.

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