L’aspetto intollerabile è che questa tragedia è piena zeppa di indecenza.
Chi governa questa pandemia dagli scranni Istituzioni veste sempre la maschera del salvatore, numeri numeri e ancora numeri. +525 morti +681 morti +760 morti +766 morti. Per storditi e per narcotizzarti.
E nemmeno una parola, in testa, in coda o almeno in bocca, dopo 50 giorni, per assumersi le proprie responsabilità che sono li in fila come i camion militari che abbiamo dentro gli occhi. Responsabilità che ognuno di noi, cittadini in quarantena, contagiati e contagianti sappiamo ogni giorno di più.
Nemmeno una parola per le proprie responsabilità sulla leggerezza e le rassicurazioni dei primi giorni.
Per gli ospedali in Fiera annunciati con la fanfara per 600 posti in 6 giorni che sono 24 dopo un mese
Nemmeno una parola per le proprie responsabilità sui ritardi per le chiusure, per gli spot #Xnonsiferma, per le mancate zone rosse e relativo toccava a te no a te, intanto toccava sempre a noi cittadini, solo che era il virus.
Nemmeno una parola per le proprie responsabilità sulle mascherine che non ci sono, sugli ordini a aziende da tempo chiuse che, se non fosse tragico sarebbe comico. Sulle mascherine “stanno arrivando” al personale sanitario che così si infettava. 350 solo qui. E non regge più che è solo sfiga.
Nemmeno una parola per le proprie responsabilità, suno a tamponi a possibili positivi e alle infermiere perché altrimenti quarantena. La tecnica è farle fuori poco alla volta. Sul campo come Alpini sul Don. Qui stessa dignità na senza ritirata.
Nemmeno una parola per le proprie responsabilità sui cecchini nelle RSA con le circolari regionali come pallottole che imponevano di far posto per i positivi. Una mina antiuomo sotto il letto.
Un respiro e salta tutto.
Ecco: Potete usare tutti i mezzi di propaganda, tutte le dirette e le scuse del mondo. Costruire realtà distorte quanto volete e quanto crediate.
Ma non avrete scampo, ognuno. Tutti. Su tutto.