75 anni fa a Bonzanigo veniva fucilato Mussolini e i suoi gerarchi fascisti da Michele Moretti il partigiano Pietro Gatti.
75 anni fa allo Stadio di Lecco venivano fucilati 16 ufficiali e sottufficiali fascisti della Brigata Nera Leonessa
Oggi il Coronavirus, forse, eviterà a neofascisti, furbastri e meschini militanti di sfilare davanti a questi luoghi per commemorazioni di un regime nefasto e ladro.
In entrambi i luoghi finì l’allora presente della Dittatura.
Da lì troppi nostalgici e vigliacchi, ammantano di epica le gesta di quei gerarchi e militi
Ogni anno ci provano a raccontare che:
“Hanno dato la propria vita per un ideale” . Dimenticando di dire che l’ideale era quello nazifascista che da oltre 20 anni stava massacrando e umiliando popoli e cittadini.
Ci dicono anche che:
“volevano un Paese vero”. Dimenticando di dire quale. Il loro Paese vero era quello nazista e fascista, dittatoriale e razzista. Quello delle Leggi razziali, delle violenze, dei campi di sterminio, delle torture, dei soprusi, della guerra, dei gas….
Un Paese così vero che negava democrazia, libertà, giustizia e solidarietà.
A Lecco i fascisti coi nazisti hanno, tra le altre nefandezze, mandato a morire in campi di concentramento e sterminio ragazzi, uomini e donne che il 7 marzo del 1944 hanno avuto forza e dignità di rivendicare pane e libertà.
Eppure ogni anno, oggi, nostalgici fascisti tendono ancora il braccio teso verso la vergogna.
Ci dicono anche che:
“I morti sono tutti uguali” ma è da vivi che si giudicano le persone. E poi, per questo, si onoran da morti.
I partigiani lottavano per la libertà I fascisti stavano con i nazisti.
Ricordarlo a chi presenzia al ricordo di uomini indegni da vivi, sarà retorica – e pure inutile – ma è bene riperterlo. E ripeterselo!