ECOFESTE DOVE DIVERTIRSI SENZA INQUINARE

ecofesteUn’amministrazione attenta alla qualità della vita dei propri cittadini non dovrebbe trovare difficoltoso mutuare, sull’esperienza di altri Territori, le buone pratiche che si possono attuare quando si promuovono e organizzano Feste di quartiere, sagre ed Happening.

È doveroso che in tali Sagre – che il Comune promuove, patrocina o semplicemente autorizza – si possa in maniera sistematica prevedere un’attenta raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e lattine, la separazione degli oli di frittura, una riduzione dei rifiuti (la vera salvezza) attraverso l’accorgimento di introdurre bottiglie con vuoto a rendere o, ancor meglio, l’uso esclusivo dell’acqua pubblica di rubinetto con caraffe, nonché l’invio a onlus del cibo preparato ma non venduto
L’utilizzo, per il reparto cucina, di materiali usa&getta e una scarsa attenzione agli sprechi rischiano facilmente di lasciare dietro a queste piacevoli feste una montagna impensabile di rifiuti

Il Comune deve quindi regolamentare la sostituzione dell’usa&getta con stoviglie e posate riutilizzabili o in materiale biodegradabili e compostabile

Incentivare, attraverso facilità di permessi e minori tasse, contributi, supporto, tutto questo – non con un semplice fogliettino con un decalogo come ora – può essere una strada e iniziando come Comune a promuovere incontri con gli organizzatori delle sagre di quartiere, per cercare, assieme, supporto, consenso ed economie di scala.
Creando un gruppo di lavoro che porti alla costruzione, possibilmente condivisa, di un Regolamento, vincolante (o incentivante), per la concessione dell’autorizzazione alle (sole) Feste che rispondono a questi criteri eco-sostenibili

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