
1) In questo quadro ci son già strumenti di intervento istituzionali e, da tempo, è attivo il Fondo Famiglia della Chiesa da sostenere perché con efficacia e rapidità arriva diretto ai bisogni con un costante monitoraggio della situazione.
Ora più che mai servono contributi diretti.
Serve ampliare ulteriormente la gamma di servizi sociali, mantenendo invariate le tariffe e le aliquote, prevedendo nei mesi ulteriori agevolazioni e riduzioni per più ampi soggetti.
2) Mensa, comodato d’uso libri, trasporti studenti /anziani,al sostegno attività sportive ed extracurriculari, da subito.
3) Idem sono urgenti ulteriori risorse su buoni spesa a platee più ampie e incentivi alla calmierazione degli affitti, anche attraverso Enti e Fondazioni che, ove serve, li garantiscano.
4) Attivare una procedura straordinaria a favore delle persone disoccupate per ricalcolare in corso d’anno gli indicatori Isee sulla cui base vengon definite le agevolazioni tariffarie del Comune è doveroso.
5) Così come l’applicazione del criterio di assegnazione di priorità a coop. reti solidali tra disoccupati ed ex lavoratori, che favoriscono il reinserimento occupazionale di soggetti in difficoltà per il conferimento di incarichi che non comportino l’esperimento di gare d’appalto, tipo Cesea di Tore Rossi, è da sostenere.
6) Idem pensare all’esenzione dal pagamento della Tari in base all’Isee, puntuale, nonché una dilazione all’anno prossimo per i vari tributi locali, nonché delle bollette delle Partecipate Comune per l’erogazione di Gas/Acqua/Luce ect.
7) La strada per alleviare le difficoltà può essere accordi con Banche, Fondazioni, Fondi garanzia, per la concessione di finanziamenti agevolati a favore di neo imprenditori, commercianti, famiglie, con quota interessi iniziale a carico del Comune.
8) Sperimentare forme di microcredito per il sostegno ai consumi delle famiglie è auspicabile. È indubbio che se 15 famiglie si uniscono possano sostenerne 1 in difficoltà.
9) Un fondo di mutuo soccorso per supportare la ripresa delle piccole attività commerciali con una quota del Comune e una dell’Associazione di categoria sia diretta all’esercizio sia per la programmazione di iniziative di interesse pubblico che stimolino la ripresa è ipotesi da vitalizzare.
10) Un sostegno a/con realtà solidali di consegne a domicilio tra negozi di quartiere e per dirottare sul “delivery” le attività di bar e ristorazione è un’altra strada. Nonché finanziare il passaggio all’online per le vendite dei commercianti e la digitalizzazione dei loro processi.
Queste sono solo alcune fattibili azioni, tra le possibilità di sostegno dentro le difficoltà attuali