LA TOLLERANZA ZERO di un paese analfabeta

clandestini1Non siamo un Pese civile e il Governo lo sa. Non lo siamo perché altrimenti una Legge come il “pacchetto Sicurezza” approvato giovedì non avrebbe trovato cittadinanza. Non siamo un paese civile perché se così tanto zelo si è voluto colpire il migrante, il clandestino, l’ultimo è perchè la maggioranza dei cittadini, anche cattolici ahinoi, è d’accordo. L’introduzione del reato di clandestinità e l’aggravante della clandestinità per i reati commessi sono l’ulteriore cartina di tornasole. Siamo degli analfabeti dell’intercultura, rifiutiamo l’incontro, il dialogo, l’accoglienza perché abbiamo paura del dialogo profondo, quelle che cambia le persone. Non è possibile nell’immediato eliminare un razzismo così radicato, non è alla nostra portata. Ma abbiamo il dovere di individuarlo e contrastarlo, ricominciando a costruire reti, a superare frazionamenti, a fare opinione critica.

E  nel frattempo bando all’ipocrisia. E’ doveroso lanciare una proposta  a questa classe politica, anche locale, sostenitrice di questa Legge razzista.  Visto che c’è una certa capacità e predisposizione da parte di questo Stato a prendere ultimamente dati e impronte per censimenti coatti, non sarà per loro, anche a livello locale appunto, un problema passare all’anagrafe comunale e far visita (magari con le stesse ronde padane) a tutte le famiglie con anziani, potenzialmente in balia di badanti clandestine e irregolari. Questa tutela della collettività darebbe maggiori frutti che appostarsi fuori dai sagrati delle chiese e rincorrere le pubblicazioni di matrimonio. Come anche sul territorio la polizia ha già fatto. Ma non si farà perché non si ha l’umiltà di ammettere pubblicamente che abbiamo bisogno di loro. E già d’incanto, ecco che la tolleranza zero non la tollerano più. Porca miseria, va bene la tolleranza zero, ma bisogna proprio fatturarla con una busta paga? Non siamo un Paese civile ed il grave è che non proviamo nemmeno a diventarlo.

Credo che la legalità sia la normale conseguenza di una crescita morale, civile, culturale che ci deve coinvolgere tutti, che ci deve spingere verso atteggiamenti reciproci impostati alla tolleranza, al rispetto, all’equità, alla giustizia e alla dignità.  Nessun uomo forte ce li potrà mai imporre, ma molti uomini insulsi – tipo quelli che pensano, votano e sostengono Leggi come il pacchetto sicurezza – ce li possono far dimenticare.

25 pensieri su “LA TOLLERANZA ZERO di un paese analfabeta”

  1. Sarà, ma anche il buonsenso vuole la sua parte e il razzismo (che è solo lo sfruttamento di un popolo su un altro) non c’entra. Nel mondo ci sono almeno 3mld di persone che vivono poveramente secondo i canoni consumisti, dunque sono potenziali immigrati in un paese che non distinguesse tra regolari e clandestini. Tre mliardi e rotti. Entrata libera? O limitata, e perchè? E fino a quando? E quando non ci sarà più posto, lasceremo fuori comunque qualche miliardo di persone… perchè loro no e altri sì? Chi c’è, c’è… gli atri si attacchino? O invece non è meglio spendere i soldi nei Pvs, dove muore un bambino ogni tre secondi, e aiutare lo sviluppo lì, invece di favorire i padroni qui inflazionando l’offerta di manodopera?

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