Ho letto questa notizia e non ho potuto non farmi venire alcuni pensieri.. te li mando, tuo Francesco
Roma, 16 ago. – (Adnkronos) – Un novantenne si e’ suicidato ieri sera lanciandosi nel vuoto dal balcone del suo appartamento al terzo piano di una palazzina, in via Dei Cestari, nel centro di Roma. Al momento del gesto l’uomo non era solo in casa. Gli agenti intervenuti sul posto hanno trovato infatti nell’appartamento completamente ubriaca la badante ucraina dell’anziano. In seguito ad un controllo la donna e’ risultata irregolare ed e’ stata trasferita in queste ore al Cie di Ponte Galeria. La badante e’ stata inoltre denunciata per abbandono di persona incapace di provvedere a se stessa.
Ci sono notizie, che riportato oltre al fatto di cronaca, storie non raccontate, storie che solo chi non ha perso definitivamente l’appartenenza agli umani è in grado di leggere. E siccome ho la presunzione di appartenere ancora agli umani, non che io ritenga non lo siate anche voi, è che magari ci può essere sempre qualcuno “distratto” , mi va di leggere con voi queste drammatiche storie.
C’è un uomo giunto ormai alla fine del suo viaggio su questa terra che decide con un gesto estremo di riprendersi la libertà di essere libero. Libero da badanti, da parenti assenti, dal peso di un corpo ingombrante, libero dal caldo, dalla solitudine, dall’insonnia, dalla mancanza di futuro, senza un passato da raccontare perché a nessuno gli frega niente del suo passato. C’è un uomo che si prende la rivincita sulla vita e la uccide.
E c’è una donna, badante, extracomunitaria, irregolare e perfino ubriaca: un perfetto capro espiatorio per me, per te, per lui, per lei, per noi per voi, e anche per loro. C’è una donna fuori posto; in un posto per italiani col passaporto in regola per andare in ferie ai tropici, una donna che non c’entra niente, cosi lontana dalle sue steppe meravigliosamente fredde in questa estate torrida e romana.
C’è una donna che non centra niente con l’assistenza disumana che solo una disumana società può garantire e si affoga nell’alcool, così disperatamente lontana da tutto ciò che gli è vicino.
Non riesco a leggere altro.