Innanzitutto è bene ribadirlo: la Cina è un Pease che viola i diritti umani (con o senza Tibet).
Non è l’unica ma questo non la scagiona.
In questi giorni a livello pubblico si sta dibattendo sulla stampa ed nei Palazzi del potere perchè gli ateleti boicottino l’inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino o che gli stessi atleti facciano gesti e passi simbolici durante i Giochi.
Lo sta chiedendo anche la politica con alcuni ministri italiani in pole position.
Noi crediamo che non si possa chiedere agli atleti di supplire all’ipocrisia della politica e dei politici chiedendo di boicottare o manifestare contro la Cina. ( I politici non hanno fatto mezzo passo in questa direzione richiesta agli atleti, anzi da anni vedono nella Cina una salvezza commerciale ed un partner da non contraddire, nei fatti)
Siamo però convinti che questi atleti, molti dei quali hanno solo questa vetrina per compensare gli sforzi, totali, di 4 anni di preparazione ed allenamenti, oltre ad essere appunto atleti (con il loro carisma ed ascendente sul pubblico) sono anche e soprattutto uomini e donne, cittadini.
E forse è qui che si deve chiede al rispettabilissimo e orgoglio locale e nazionale Antonio Rossi, – portabandiaera azzurro – per fare un esempio, di cogliere l’occasione.
Non per supplire alla politica ma per esaltare valori che non si misurano con i cronometri ed i giudici di gara.