Da qualche giorno il sito di Repubblica.it invita i lettori a mandare le ‘loro storie’ sul tema in oggetto.
Ho inviato il mio post che, non so per quale motivo, è stato censurato.
Lo ripropongo paro paro qui sapendo di non subire analoga sorte.
Poveri giovani disperati. Non hanno da mangiare, di che vestire, non hanno nemmeno un pc per scrivere ai giornali on line la loro angoscia. Sono angosciati perché sono stati educati a sentirsi inutili senza lavoro. Ah, il lavoro! Perché non trovo qualcuno che mi sfrutti? Come posso fare per devolvere la mia intera vita a un padrone? Questi gli alti lai che si levano da queste colonne infami. Una generazione che ha l’occasione di sovvertire l’ordine costituito proprio perché non ha niente da perdere e che invece non aspira ad altro che omologarsi a questo bel sistema che dà tante soddisfazioni… La casa? Ce ne sono tante libere e sfitte: occupatele. Ma siete troppo beneducati per fare queste cosacce, meglio stare a piangersi addosso … In un’epoca non lontana, ma più civile di questa, sui muri di Parigi stava scritto: ne travaillez jamais …
dal nostro ex khorakhaneker Gustavo Schianchi