Ci devono essere evidentemente delle scorie di egocentrismo nei pensieri della Presidente nazionale delle scuole cattoliche Agesc la signora MariaGrazia Colombo, se per dissentire da uno striscione critico contro il governo e la paventata riforma scolastica – esposto sul cancello della Scuola di Acquate da parte di alcuni genitori – non trova di meglio che arrampicandosi su vetri insaponati esplicitare il suo pensiero affermandolo come quello di tutti i genitori. Io credo che sia volgare e diseducativo soprattutto per un genitore, come fa appunto la signora Colombo quando ringrazia il dirigente scolastico Secchi, far credere che lo faccia: “a nome di tutti quei genitori che ogni giorno con passione, stima e intelligente criticità entrano nella scuola accanto ai figli”.
E’ perciò utile ricordarle, sperando che non ci siano altre necessità e che come le tabelline rimangano a memoria, che chi non ringrazia il dirigente – ritenendo la sua presa di posizione inopportuna e sovradimensionata – può essere lo stesso un genitore che ogni giorno con passione, stima e intelligente criticità entra nella scuola accanto ai figli. Io, mia moglie e molti altri ne siamo la riprova. Inoltre è bene ricordare anche alla Presidente dell’Agesc che la sua – a differenza di quello che vuol irrispettosamente far credere – non è l’unica (e forse neppure la più autorevole) associazione dei genitori, ne esistono altre che altrettanto legittimamente possono – ed hanno – espresso posizioni differenti su questa enunciata riforma scolastica, posizioni maturate dopo essersi, preparate, informate, studiato e documentate. Così come hanno provato a fare singoli genitori per amore dei propri figli proprio per quella passione, stima ed intelligenza critica che la Presidente Colombo non è ancora in grado di riconoscere ad altri.
Ma c’è un elemento, per nulla secondario, che differenzia i percorsi, i modelli e gli obiettivi a cui vorremmo tendere tra me, per esempio, e la Presidente dei genitori delle scuole cattoliche. E’ che io ho ben chiaro che la scuola non è dei genitori ma dei cittadini. Che la scuola ha una funzione riproduttiva della società, perché la scuola risponde ad un interesse collettivo più ampio che è quello della società. Le persone (i bimbi) devono essere educate a essere cittadini in uno stato democratico e non delle ideologie dei genitori. E questo può avvenire – avviene – sulla base di un principio di libertà di insegnamento. Che, se si è intellettualmente onesti e seri, è proprio, l’elemento, la sostanza, che distingue la scuola pubblica dalle scuole dottrinarie cattoliche, musulmane o atee.
Che cioè non hanno dogmi da insegnare. La Scuola in cui si impara l’autonomia, non l’ubbidienza. Lo striscione voleva dire un po’ di questo, e conteneva una battuta comprensibilissima, ma riservata a persone perspicaci, signora Colombo lei non ci badi.
Paolo Trezzi, papà di Federica ed Alessandro scuola elementare di Acquate
Nota: nel primo post di commento la lettera della Presidente nazionale dell’AGESC
lecco
Ma che tristezza
quella scritta a scuola
Egregio direttore,
l’altro giorno casualmente sono passata nei pressi della scuola di Acquate e ho potuto vedere lo striscione esposto con la scritta giustamente contestata.
La prima reazione che ho avuto è stata quella di amarezza per due questioni: come genitore mi ha dato fastidio che in un luogo pubblico educativo quale è la scuola statale o paritaria che sia, venga preso di mira e insultato il “governo”.
Puntualizzando per evitare pregiudizi, governo di destra o di sinistra che sia, non ha per me importanza. Il fatto è grave prima di tutto per la proiezione negativa nei riguardi dei nostri figli che devono crescere con una posizione di stima verso tutte le istituzioni dello Stato a cui appartengono. Seconda questione: esistono luoghi e forme per dissentire e criticamente porre analisi, suggerimenti, punti di vista anche contrari. A me non fa paura essere contro qualcosa o qualcuno il punto è confrontarsi su fatti e proposte e non su slogan. Al Fonags nazionale di Roma presso il Ministero dell’Istruzione mensilmente mi trovo con tutti gli altri presidenti nazionali delle associazioni genitori Age e Cgd e attorno a quel tavolo di genitori prendiamo in esame tutti i provvedimenti che ci riguardano dentro la scuola, tutta la scuola del sistema nazionale di istruzione e in questi due ultimi anni personalmente ho lavorato molto con il ministro uscente Fioroni, a volte in disaccordo e a volte sostenendo le sue tesi. Ho imparato che come genitore devo essere preparato, informato, studiare e documentarmi (ho scritto qualche giorno fa un libro dal titolo “Genitori nella scuola – Manuale di presenza). Le associazioni dei genitori sono uno strumento riconosciuto dal Ministero per monitorare e avere un punto di vista che è unico, non è quello del docente, non è quello dello studente ma è un punto di vista che tiene conto del bambino nel suo insieme, non solo come studente ma come persona, come cittadino, come figlio.
Ringrazio della chiarezza con cui il dirigente scolastico Secchi è intervenuto, lo ringrazio a nome di tutti quei genitori che ogni giorno con passione, stima e intelligente criticità entrano nella scuola accanto ai figli.
Maria Grazia Colombo
Presidente Nazionale Agesc
lettera su la provincia di lecco ed 13 settembre 2008
ARTICOLO TRATTO DALLA PROVINCIADILECCO PAG 13 EDIZ DEL 10/9/08
Il blitz a scuola
Lenzuolo di protesta
E ad Acquate è già giallo
Lo striscione contro il governo esposto all’ingresso della “Battisti”
L’intervento del dirigente per rimuoverlo: «Sbagliato fare politica»
Blitz alla scuola elementare di Acquate. Ieri mattina è comparso uno striscione contro il ministro alla pubblica istruzione Mariastella Gelmini.
Un lenzuolo è stato appeso sulla recinzione accanto all’ingresso della scuola elementare. A grandi caratteri con il pennarello blu hanno scritto: «Governo somaro», sotto altrettanto evidenti le scritte di colore rosso «Difendiamo la scuola pubblica», per poi firmare con un angolo poco visibile «un gruppo di genitori».
Bidelli e insegnanti dicono di non aver visto nulla e di non essersi neppure accorti che qualcuno ha appeso lo striscione. Sono però certi che all’inizio delle lezioni non c’era: all’orario d’ingresso la recinzione era libera.
Un episodio che non è proprio piaciuto al dirigente scolastico Tiziano Secchi, che rimarca l’apoliticità della scuola e non vuole vedere simili prese di posizione, soprattutto se anonime.
«Ho fatto togliere lo striscione. La scuola è apolitica. Se vogliono protestare vadano altrove. Vadano ad appendere cartelli e striscioni dove preferiscono ma non sulle proprietà scolastiche – sbotta Secchi – E che abbiano il coraggio di firmare con nome e cognome, troppo facile nascondersi sotto la dicitura ?un gruppo di genitori?, dicano chi sono».
Secchi in mattinata è passato davanti alla elementare di Acquate e conferma che alle 8 non c’era nulla. «Ho fatto il giro delle scuole del quarto circolo portando il saluto d’inizio anno scolastico – dice – Presto sono andato a Chiuso e passando da Acquate non c’era nulla: avrei notato subito tale striscione. In tarda mattinata mi hanno segnalato dell’accaduto e ho dato ordine di toglierlo. Certi episodi non sono ammissibili».
A quanto pare questo fantomatico gruppo di genitori ha agito quatto quatto, visto che nessuno si è accorto di nulla.
«La scuola è formazione e preparazione, la politica lasciamola nelle sedi opportune – continua Secchi – Non critichiamo a priori la riforma Gelmini, aspettiamo che ci sia un documento da analizzare. A breve il ministro incontrerà i dirigenti scolastici di tutta Italia, parteciperò a quell’assemblea e lì vedremo il da farsi».
Secchi invita il gruppo di genitori a firmarsi, a dire da chi è composto e a contattarlo se ci sono delle difficoltà. «Sono disponibile al colloquio, però deve essere fatto con tranquillità e correttezza, non su questioni che esulano».
In passato il IV circolo era stato al centro di polemiche roventi. Nel febbraio 2002 era stato invitato a relazionare ai bambini Vittorio Agnoletto, uno dei maggiori leader del movimento no global che attualmente è europarlamentare. Una lezione che aveva destato non poche polemiche.
«A quel tempo non c’ero – aggiunge Secchi – Le cose sono molto cambiate. Da noi si fa scuola, si studia e si apprende, le questioni politiche devono stare fuori».
Così qualcuno ha pensato di affidarle a uno striscione che ha destato polemiche.
Paola Sandionigi
INTERVISTA DEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA DI LECCO SULL’ED.DEL 10/9/08 A COMMENTO DELL’ARTICOLO DELLA GIORNALISTA PAOLA SANDIONIGI SULLO STRISCIONE ALLA SCUOLA DI ACQUATE
l’intervista
daniele nava assessore comunale all’istruzione «Ma somaro
è stato chi
l’ha appeso»
(p. san. ) «Somaro è chi ha appeso lo striscione».
È drastico Daniele Nava (nella foto), vice sindaco e assessore alla pubblica istruzione. «Somaro, maleducato e irrispettoso della proprietà comune, oltre che poco coraggioso visto che nessuno ci ha messo il nome – sbotta Nava -. Almeno avessero avuto il coraggio di uscire allo scoperto».
Nava difende la posizione del governo, e del ministro Mariastella Gelmini. «Finalmente dopo anni la scuola torna ad essere maestra di vita, dove si impara e si cresce». Il riferimento al ritorno del maestro unico è chiaro. «L’insegnante unico va letto in maniera positiva, come un punto di riferimento e lo dico per esperienza, quando andavo a scuola avevo il maestro e ho appreso tanto – sottolinea il vice sindaco – La questione aperta dal ministro Gelmini è seria e non da somari come si è dimostrato questo gruppo di genitori. Sarebbe anche interessante sapere quanti sono».
Negli ultimi mesi il ministro Gelmini è stato spesso al centro delle cronache, prima per la questione grembiule, poi per il voto in condotta che farà la differenza e tra le ultime novità il ritorno del maestro unico. «Finalmente si cambia rotta, si torna ad una serietà che era necessaria, con una scuola dove si apprendono nozioni e si impara a vivere, a rispettare – dice Nava – Questo striscione è fuori luogo».
A fare andare su tutte le furie sia il vice sindaco Nava che il dirigente scolastico Tiziano Secchi, è stata la scritta «somaro» e il fatto che lo striscione sia stato appeso all’esterno su una pubblica proprietà quasi a voler significare che l’intera scuola condividesse il messaggio.
«C’è stato davvero poco rispetto degli altri – conclude Nava – Episodi del genere non sono accettabili».
10/09/2008
LETTERA APPARSA SULLA PROVINCIA ED DI LECCO DEL 16/09/08
lecco
Striscione a scuola:
parla un insegnante
Egregio direttore,
un gruppo non identificato di genitori espone fuori dalla scuola di Acquate uno striscione in cui si dà del somaro alla ministra Gelmini.
Premettiamo che l’epiteto è un po’ forte, anche se ironicamente centrato:somaro era infatti la definizione dell’ignorante, data dai maestri unici, che dovrebbero per l’appunto ritornare, all’alunno negligente e perciò poco istruito. E che la Gelmini sia ignorante su parecchie cose di scuola è un dato di fatto, altrimenti non direbbe quello che da giorni va dicendo.
Purtroppo non è la sola.
Con stupore, infatti, dall’articolo apparso su “La Provincia” si apprende che vi sono altre persone che non mostrano una grande sapienza.
Il primo è l’assessore e vicesindaco Nava, il quale testualmente afferma.”?..finalmente dopo anni(sic!) la scuola torna ad essere maestra di vita, dove si impara e si cresce.”
Ci si chiede: in questi anni di latenza cosa ha fatto la scuola? E’ stata luogo di divertimento e lassismo? Un paese dei balocchi dove si disimpara e ci si lascia andare?
Giochiamo e facciamo finta che sia vero.
Ci si chiede: perché il maestro unico, pescato tra l’altro tra gli stessi maestri dediti al vizio, dovrebbe rappresentare una svolta?
Forse perché il team, luogo di effervescente compagnia, induce al peccato ed invece la solitudine spinge al meditato impegno?
O forse perché accanto al maestro unico ci saranno i voti (con anche quello in condotta), che favoriscono l’impegno, mentre i giudizi, nella loro vaghezza, lo rendono ridicolo?
A Nava fa da contraltare, in un bel connubio, il dirigente Secchi, il quale invece afferma che “la scuola è apolitica. Se vogliono protestare vadano altrove.”
Ci si chiede: la ministra Gelmini è una politica o che altro? Le decisioni che ha preso sono politiche o che altro? Cosa vuol dire che la scuola è apolitica? Che subisce le decisioni della politica e sta zitta, anzi entusiasticamente le fa proprie?
E dove si trova l’altrove, dove si può legittimamente protestare?E’ tornato forse di moda, senza che ce ne fossimo accorti, il bel detto:”Qui si lavora e non si fa politica”?
Sono un insegnante di Acquate da molti anni, quindi un docente di quella scuola coinvolta “nell’affare Agnoletto”, così malignamente richiamato nell’articolo de “La Provincia”.
Adesso, come allora, nella scuola a tempo pieno, cerchiamo di proporre ai nostri alunni dei percorsi didattici che li aiutino a capire il mondo in cui vivono, rispettando le loro esigenze, i loro bisogni, la loro personalità, i loro stili, che, ahimè, non sono quelli di cinquant’anni fa.
Posso assicurare che, per quel che mi riguarda, le cose non sono molto cambiate, e che si faceva scuola e si apprendeva anche prima dell’insediamento alla dirigenza del dottor Secchi. Adesso con più fatica, certo, per le innumerevoli pastoie burocratiche in cui il nuovo dirigente cerca di ingabbiare uno stile didattico improntato alla ricerca.
Ma questo è altro e meriterebbe ben altri approfondimenti. Grazie per l’ospitalità
Marco Bonfanti
Lecco
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