PENSILINE E PALINE loro si INTELLIGENTI

Uno spettacolo desolante.
La pomposa giornata della mobilità sostenibile in piazza a Lecco ha dimostrato la pochezza della proposta concreta e progettuale che i vertici del Trasporto pubblico locale hanno in mente per la città. Se il convegno di sabato voleva rappresentare il trasporto pubblico e il suo stato, ci sono riusciti.
Partito in ritardo, con zero informazioni su cause e possibile inizio, poca attrattiva e ancor meno pubblico Quasi come gli autobus.
Per presentare due nuove paline loro si intelligenti e una nuova pensilina questa si illuminata hanno impacchettato con fiocchi e claque una scatola vuota di parole 3 assessori (Nava, Redaelli e la ex Tentori) il presidente di LineeLecco Dadati e i 2 dirigenti delle società proponenti paline e pensiline. Bastavano, ed era più utile, un articolo sul giornale.
Più utile perché il fascino del convegno era riscontrabile dalla presenza dei cittadini. 3 persone 3. Io compreso. Il resto erano sponsor, tecnici e dipendenti di Lineelecco.
In altre parole si parlavano tra di loro e si lodavano a vicenda.

Le nuove paline e pensiline sono accessori utili, così come il librettino degli orari, va detto, ma a 10 metri dal palco di piazza Garibaldi dove si voleva magnificare la mobilità sostenibile, nonché il ruolo del Comune nella sua valorizzazione, come una marchio a fuoco si poteva vedere la sconfitta, il fallimento del progetto e la vacuità delle parole dei relatori, in maniera inequivocabile. C’erano, come sempre del resto ma è un aggravante, 15 auto parcheggiate. “Nel salotto del centro storico” per stare alle parole dell’assessore Redaelli.

Le paline intelligenti permetteranno agli utenti, sempre pochi e malserviti, quindi solamente di verificare, con precisione, quanto ritardo avrà il proprio bus sull’orario di transito.
Perché l’auto la fa da padrona e nessuno mette in condizione gli automobilisti di comprendere che sono loro l’alternativa al bus e non viceversa. E l’alternativa del mezzo privato deve essere, da un comune così bravo ad autoapplaudirsi, disencintivata.

Lo si può e lo si deve fare approntando, con facilità e rapidità, percorsi inibiti al mezzo privato, corsie preferenziali per i bus, servizi complementari di mobilità sostenibile collettiva come l’autocondivisa (car-pooling) cioè più persone sulla stessa autovettura, possibilità nemmeno troppo complicata, se incentivata, per il percorso casa-lavoro e casa-scuola.
Riduzione e contenimento del prezzo del biglietto del mezzo pubblico (per tendere alla sua gratuità) dirottando risorse economiche da altri capitoli di spesa e da multe, incremento del prezzo del parcheggio più questo è in prossimità del centro (o sua abolizione), pass per l’ingresso dai 2 ponti.
Sponsorizzazione delle varie fermate dei bus aggiungendo al nome tradizionale della fermata anche quello dello sponsor (avviene con successo a Firenze), con un piccolo incremento dell Irpef Comunale (pari a circa 10 euri) la città di Verbania, poco più piccola di Lecco ha potuto sperimentare la gratuità per propri residenti.

No il comune e Lineelecco si limitano a ragionare sul bisogno di comunicare all’utente quanto ritardo farà l’autobus e di avvolgere l’attesa in 4 pareti di plastica illuminata.

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