Ho appena letto delle candidature alle prossime elezioni regionali. Puglia, Veneto, Lazio….
Quello che immediatamente mi viene da pensare è un concetto che penso di aver già espresso in altre occasioni. Ciò che manca agli antagonisti di coloro che esprimono i valori espressi da chi ci governa è la strategia. Si possono avere tutte le buone intenzioni, le idee giuste di questo mondo, ma se non si hanno le capacità strategiche di farle prevalere non serve a nulla. Parole come etica, ecologia, green economy, equità, solidarietà, giustizia ecc, ecc, non dovrebbero mai essere utilizzate da chi si propone come alternativa. Sono parole ormai assimilate come sinonimo di catastrofe, maledizione, incapacità e quanto di peggio, sia per l’incapacità di tradurle in fatti da parte di chi ci ha governato in alternativa a Berlusconi, sia per la diabolica capacità di chi si è preso il potere facendole assimilare come vocaboli propri agli incapaci. Faccio un esempio terra, terra tanto per tradurre il mio pensiero: che senso ha contrapporre la ragionevolezza a chi la ragione l’ha già seppellita per i propri interessi? Che senso ha agitarsi più tanto, gridare al sopruso, richiamare la costituzione per contestare che il lodo Alfano, sempre per fare un esempio, è una aberrazione. Non sarebbe meglio che l’opposizione proponesse in parlamento una legge che preveda il divieto di giudicare Berlusconi? Pensiamoci.
Ora come ora c’è solo una cosa da fare, risvegliare l’indignazione e lo sdegno del popolo, lo stesso che non comprende più le parole che ho elencato prima.