Con questo intervento inizia a collaborare con noi, e ne siamo molto fieri, il lampadiere Pococurante
Al di là delle polemiche e strumentalizzazioni (ma quali?) sull’attuale situazione politico-giudiziaria, cerchiamo di contestualizzare il periodo storico in cui Craxi ebbe a operare. Costui, dall’alto del suo 12% di consenso, dominò la scena politica italiana per tutti gli anni ’80. Me li ricordo bene gli anni ’80, come se fosse oggi… Li ho vissuti in prima persona e intensamente nel bel mezzo della Milano da bere, e quando ci ripenso mi ghermisce una struggente nostalgia: lo yuppismo, il rampantismo, Josi, Guarischi, l’happy hour a parlare di Dallas, la tagliata alla rucola…
Dovete sapere che negli anni ’80 il Pci di Togliatti era legato a doppio filo all’Urss di Stalin e la prima preoccupazione di Craxi era quella di tenere lontani i comunisti dal governo, che altrimenti avrebbero smantellato le postazioni missilistiche determinando l’immediata uscita dell’Italia dal blocco occidentale. Quindi, grande primo merito storico di Craxi: l’anticomunismo. Anche sul piano della politica economica Craxi si dimostrò grande innovatore e modernizzatore: per primo intuì la necessità di un rigoroso controllo della spesa pubblica, tanto che riuscì praticamente ad azzerare il debito pubblico, poi purtroppo esploso sotto la malaccorta gestione dei successivi governi Ciampi, Dini, Prodi. Altra grande intuizione in materia economica fu l’abolizione della scala mobile che, ci fu spiegato, avrebbe contribuito a tenere a bada l’inflazione determinando un maggior potere d’acquisto da parte dei lavoratori dipendenti, come negli ultimi 25 anni i fatti si sono incaricati di dimostrare. Anche riguardo al nostro potere d’acquisto sappiamo dunque chi ringraziare. Altre grandi riforme per modernizzare il Paese sono state il nuovo Concordato, che ha di molto diminuito l’influenza del Vaticano sul nostro Paese, anche qui facilmente verificabile, la battaglia proibizionista sulla droga con la criminalizzazione dei tossicodipendenti, e poi che altro? Ah, ha fatto scappare dei terroristi palestinesi. Inoltre dobbiamo (anche) a lui l’affermarsi di una televisione concorrenziale alla Rai, che ha portato nel nostro Paese una ventata di pluralismo informativo, di crescita culturale; e in cambio di soli 10 miliardi versati sul conto all iberian, che però non si è preso lui, anche quelli, ci è stato spiegato, sono stati dirottati ai terroristi palestinesi. Riguardo alle sue vicende giudiziarie … ma signori! Tutti rubavano! Quando l’ha detto in parlamento nessuno si è alzato, nessuno si è alzato. Tutti rubavano (al passato, eh! che oggi le tangenti non ci sono più) anche la Lega si prese 200 milioni e Bossi fu condannato in via definitiva, anche la Lega si prese 200 milioni e Bossi fu condannato in via definitiva. Tutti rubavano e anche lui rubava, l’ha detto lui stesso, e questa sua ammissione è un’ulteriore riprova della sua statura di statista.