Un gruppo di cittadini lecchesi ha deciso di organizzare un presidio pacifico e democratico rivolto alla città in piazza Garibaldi per manifestare contro la deriva anti-solidale della giunta comunale.
In data sabato 11 ottobre, dalle ore 10 alle ore 19, A LECCO, verranno distribuite ironicamente alcune monetine; verranno pulite automobili (tranne i loro vetri); verranno sorseggiate bevande; ci si rinfrescherà ai bordi delle fontane delle piazze cittadine. La sicurezza non s’assicura punendo gli ultimi anelli del tessuto sociale. Anzi. Questo “sceriffismo” imperante sembra piuttosto un puerile tentativo di conquistarsi qualche spazio sui mass media. 11-ott-volantino-cosi-impari-ad-essere-povero1
Un gruppo di cittadini lecchesi
Leggiamo sulla stampa con stupore ed un pizzico di compassione quel che ha combinato il nostro sindaco con un’ordinanza emessa recentemente. Da quel che sembra i bersagli son i mendicanti, gli elemosinanti, i ragazzotti con la birra in mano al pomeriggio, i giovani che si lavano sotto le fontane e qualche abusivo con la borsetta contraffatta.
Una trovata da sindaco “sceriffo” l’han chiamata. Già, i sindaci “sceriffi”. Personaggi squallidi, goffi, penosi. Ombre che s’allungano avare sulle più deprecabili debolezze umane: la paura ed il disprezzo per l’ultimo. Per “gli ultimi”.
Ultimi spesso per volere nostro. Per responsabilità tutte legate a questo tipo di sviluppo sociale che pone al centro il danaro ed il potere ed ai margini la povertà e l’ingiustizia.
Creature curiose questi sindaci. Sempre pronti a conquistarsi la pagina locale di gloria promettendo chissà quale sferzata al malcostume. Una panacea continua. Una ripetuta – quanto stucchevole – rincorsa al più idiota ed insensibile rimedio contro a qualsivoglia spettro percepito come dannoso. Come pericoloso.
Ed è così che in Italia (Lecco compresa), nel terzo millennio, nel paese della mafia, della corruzione, dell’evasione fiscale, delle speculazioni edilizie, dei morti sul lavoro, dei bambini che affogano nelle acque perchè “clandestini”, i problemi derivino dai lavavetri, dai mendicanti e dai ragazzotti con la birra in mano nel centro città.
Questi sono i tumori da asportare. Queste le metastasi.
Così deve aver riflettuto Antonella Faggi. Esimio rappresentante del partito degli sceriffi. Per finta ovviamente. Eh già, perchè ve lo vedete voi, un vigile lecchese che multa un elemosinante comminandogli una sanzione di 50 euro? Al mendicante?
Oppure, un poliziotto che multa un gruppetto di ragazzi accaldati che si rinfresca sotto alla fontana in piazza? Noi no. Ed è per questo che troviamo queste “ordinanze” delle sacrosante panzane per allocchi. Per illudere i gonzi che si sta combattendo per loro contro chissà quale piaga. Che si sta arginando chissà quale inondazione d’insicurezza.
Il preoccupante sono loro: i sindaci. Loro sì che mettono paura. Risultano terribilmente scollati dalla reale condizione sociale delle città che governano.
Non capiscono – o forse non ne sentono l’esigenza – che punendo i poveri e gli ultimi si sta commettendo un errore storico, strategico, umano e morale gravissimo. Indicando nei più deboli l’imbarbarimento culturale di questo paese si sbaglia obiettivo, si manca il bersaglio, si spara – sostanzialmente – a salve.
Viviamo in una società odiosa che discrimina ad ogni piè sospinto e costringe masse informi a sottostare ad umilianti condizioni sociali, umane e psicologiche. La colpa, però è loro. Degli ultimi. Degli anelli deboli. Dei poveri.
Sei povero? Vendi le borsette contraffatte? Elemosini quattro soldi per la strada? Pulisci un vetro delle automobili al semaforo? Bevi un alcolico per strada, magari a petto nudo? Affaracci tuoi. Qua stiamo a Lecco. Mica a Gardaland. Qua si riga dritto.
Poi magari non avremo gli uomini ed i fondi per curarti sul serio, però intanto un po’ di propaganda ce la facciamo. E non è mai così male. Quel che ci chiediamo però è dove sia finita la solidarietà. Quel principio scritto e sottolineato pure nella nostra amata Costituzione. Quella solidarietà che una volta contraddistingueva il buon cristiano. Colui che attendeva gli ultimi perchè, su questa terra, sarebbero poi risultati i primi. Dove è finito tutto questo?