C’E’ SPERANZA O NO? NO

mensa-bimbiUn anonimo (per scelta) imprenditore di Adro ha saldato il debito contratto da alcune famiglie del paese con la mensa della scuola che era costato l’esclusione di alcuni bambini dai pasti. L’imprenditore ha scritto una lettera nella quale critica i suoi concittadini e soprattutto la politica.

Non c’è speranza se ci si affida all’elemosina. La ricchezza è un concetto relativo. Nessuno è ricco in assoluto come nessuno è povero in assoluto. L’Italia è uno dei paesi più ricchi del mondo. Fin qui siamo d’accordo? Ma vi sembra possibile che in uno dei paesi più ricchi del mondo non si trovi una gestione fiscale, finanziaria, per garantire la gratuità a tutti, uguale per tutti, delle mense scolastiche pubbliche? Poi si arriva a queste aberrazione di tagliare i viveri a bimbi incolpevoli. Oh, ma forse non ci sono le risorse … le risorse ci sono ma non si trovano …Ci sono le risorse, ci sono e si trovano. I più svegli cominciano a sganciarle volontariamente, come il cittadino di Adro e i kulaki che avevano capito l’antifona, gli altri che si credono più furbi le nascondono al fisco, salvo esibirle su strada con grosse cilindrate. Ma l’importante è che i borghesi dormano tranquilli …

E per chi come qualche leghista prova a ribatte: Nel nostro Paese chi non ha reddito sufficiente per pagare la mensa ai figli rientra giustamente nelle categorie assistite ed il nostro sistema di welfare (alimentato anche dalle nostre tasse) consente di ovviare a queste situazioni. Bisogna dimostrare di averne diritto, ovviamente! Il Sindaco di Adro ha fatto benissimo a cercare di porre termine ad una situazione che danneggiava i genitori corretti a danno di quelli furbetti. Male ha fatto quell’imprenditore a sanare quella situazione perchè così ha lanciato il solito messaggio all’italiana: continuate pure a fare i furbi che tanto comunque vi andrà sempre bene! Nella gestione di un Comune, i mancati introiti di chi non rispetta le regole vengono ripianati togliendo risorse a tutti gli altri cittadini. Questo si che è estremamente scorretto!

E’ buona cosa quindi ricordargli che: Moltissimi imprenditori, commercianti, liberi professionisti potrebbero dimostrare con le loro dichiarazioni dei redditi di poter accedere al nostro sistema di welfare, ovviamente!

La lega si dimostra la fustigatrice dei furbetti da quattro soldi, dei poveracci, vessillifera di battaglie di piccolo cabotaggio ‘sempre lì fissa a scrutare un orizzonte che si ferma al tetto’ mentre a Roma con i potentati va a braccetto. La lega è capace di guardare e provvedere solo ai furbetti, ammesso che siano tali, che si fregano 4€ al dì, dai quali non ha nulla da temere. Si guarda bene dal sollevare polveroni sui grandi evasori. Forte coi deboli, debole coi forti nella migliore tradizione dei vigliacchetti.

Soddisfatta dei danni altrui, si tiene stretta i denari suoi, assillata dal gran tormento che un giorno se li prenda il vento … sempre pronta a pestare le mani a chi arranca dentro una fossa e sempre pronta a leccare le ossa al più ricco e ai suoi cani … “

dal nostro ex inviato il gappista khorakhaneker Pococurante

2 pensieri su “C’E’ SPERANZA O NO? NO”

  1. Non capisco perché il Sindaco di Adro e quelli come lui non seguano la soluzione più semplice: far mangiare i bambini e recuperare i crediti dai genitori.

    In secondo luogo, l’ISEE funziona abbastanza bene per i redditi da lavoro dipendente, ma per i redditi da lavoro autonomo occorre trovare dei correttivi: state tranquilli che chi ha l’auto di grossa cilindrata o lo yacht lo ha intestato all’impresa, individuale o societaria che sia, mentre come persona fisica risulta spesso nullatente e con un reddito da fame. Finché non si troverà il modo di includere nella disponibilità delle persone anche i c.d. “beni ad uso promiscuo”, essenziali indicatori della ricchezza reale dei singoli, non ne usciremo mai: gli unici furbi perseguibili (e comunque da perseguire) saranno solo quelli con un lavoro dipendente.

  2. Però non è giusto chiedere a un comune di non confidare negli strumenti statali del sistema di welfare, anche se è vero che per alcuni c’è gran differenza tra i redditi dichiarati e quelli versati. Penso che ogni livello istituzionale debba fare la sua parte come se negli altri livelli funzionasse tutto e, contemporaneamente, criticare quel che non funziona. In caso contrario non ci si capirebbe più nulla.

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