Che si possa fornicare e commettere atti impuri nelle nostre case, senza che nessuno abbia qualcosa da dire è ovvio e indiscutibile. Ciò attiene ai principi fondamentali delle libertà personali di chi lascia agli altri il rimorso di aver compiuto peccato.
Che un magistrato femmina abbia baciato un uomo lottatore continuo nel 1982 è come dire che Gesù si sia fatto baciare da Giuda o che un anziano Capo di Governo ami svagarsi in compagnia di giovani fanciulle. A casa sua ognuno è libero di baciare e accompagnarsi con chi vuole.
Io, per esempio mi bacio spesso, solo a casa mia ovviamente, la punta del gomito sinistro per amore dell’impossibile.
Mi pare che su quanto esposto finora dovremmo essere tutti d’accordo e trovare quantomeno surreale tutta la cagnara che si è scatenata per quattro tette e qualche culo che hanno fatto rilassare il nostro premier.
Dirò di più.
Se dimostrazione evidente della inconsistenza che caratterizza l’opposizione tutta, quella seduta al Parlamento Italiano, dovesse essere pronunciata, si potrebbe cominciare dalla assoluta mancanza di fantasia che la contraddistingue. Potrebbe, per esempio, proporre una legge che depenalizzi il reato di prostituzione, anzi dovrebbe suggerire dei provvedimenti legislativi per favorirla, incentivarla per renderla un’attività che faccia da volano al superamento della grave crisi economica che ci attanaglia.
Perché lasciare ad un povero impiegato della Cassa Rurale Artigiana e Cattolica di Ponzilovo, come il sottoscritto, la fatica di andarsi a cercare quello che non va veramente, ciò che non dovrebbe essere accettato da ogni cittadino italiano che non consideri la libertà e la forfora la stessa cosa? C’è chi ce l’ha e chi no!
Ho poco tempo, farò presto:
Mister B (B, sta per beota chi gli crede) ha detto qualche giorno fa agli italiani riuniti tutti di fronte al caminetto catodico che mister L (L, sta per Lui sì, voi no!) è una brava persona e gli ha pure prestato dei soldi, tanti, che quando potrà sicuramente gli restituirà..nè cambiali, né assegni postdatati: qua la mano.
Brava persona?
Prendetevi il tempo di leggere quanto segue, cari beoti …che a voi no:
…..fra i documenti giudiziari, risulta che Dario – in arte Lele – Mora nel 1989 è stato arrestato insieme alla sorella Gabriella, ed a suo cognato Pietro Bologna, nell’ambito di una inchiesta svolta dalle forze dell’ ordine operanti a Verona, in merito ad un accertato giro di spaccio di droga, a seguito della quale il Mora venne anche sottoposto ad un periodo di custodia cautelare (alias carcere!) e successivamente, in data 30 marzo 1990 è stato condannato dal Tribunale di Verona (Collegio presieduto dal Giudice Mario Resta) ad appena…. 3 anni di carcere ed una multa di 6.000.000 di vecchie lire.
N.B. Queste notizie sono state pubblicate a suo tempo anche dal più importante quotidiano locale, e cioè L’ARENA di Verona, ma non sono mai smentite e/o rettificate da nessuno
L’anno successivo, e siamo nel 2000, e sempre a Verona, si svolse una brillante operazione della Guardia di Finanza locale, che accertò un’evasione commessa dal Mora nello svolgere le sue attività per 5 miliardi di (vecchie) lire non versati per IRPEF ed IVA allo Stato…..
Vi ho proposto poca cosa che il resto, per chi 2+2 =4, e fosse un po’ curioso, si vada a cercare il resto.. .a cominciare dalla prolusione di mister B nella quale si decantano le apprezzabili qualità di mister L…
Buona sera e buona, o buana se preferite, sudditanza.
RUBUS FRUTICOSUS ROSACEA