oggi M’ILLUMINO DI MENO, e poi anche domani….

L’enfasi con cui gli Enti aderiscono ogni anno alla bella iniziativa “Mi illumino di meno” è un segno che va sottolineato come buon auspicio. In questi anni Lecco non ha mai mancato.

Ha mancato, però, di dar seguito a questa giornata, delegando sempre ai soli cittadini, ai soli privati, le buone pratiche per rendere più sostenibile la nostra città. Non si è mai assunto a livelli di Ente pubblico, impegni misurabili e palesi, per scelte autonome. Non l’ha fatto con le passate amministrazioni, per altro mai pungolate, sollecitate, aiutate, dall’allora opposizione dentro/fuori il Palazzo. Non sembra, a parti inverse, che lo stia facendo questa nuova. Ovviamente sto parlando di un’assunzione di impegni misurabili, programmati, verificabili dai cittadini. In fin dei conti è quasi un anno che stanno governando questa città. Alcuni segni, svolte, esempi, dovrebbe essere lecito vederli.

Diversi Enti che anche aderiscono a “M’illumino di meno”, hanno già buone pratiche virtuose, qualcuna pure di rapida e facile attuazione, che non sembra alberghino nella nostra. Solo per citarne alcune (10) che trovate anche qui di lato a sinistra, permanentemente:

1) Ecofeste comunali: cioè un regolamento, vincolante, dove riduzione dei rifiuti, utilizzo di stoviglie lavabili, di prodotti locali, di acqua di rubinetto ecc. sono la precondizione per le necessarie autorizzazioni.

2) Impronta ecologica per le nuove costruzioni: dove cioè prima si individuano luoghi/aree da recuperare e dismesse e solo dopo, se inevitabile, si utilizza suolo libero con l’obbligo, però, di riqualificare, in termini ecologici, aree in città ad uso della collettività per il doppio dell’utilizzato.

3) Acquisti verdi (tipo Progetto Ape: Acquisti pubblici ecologici): cioè un indirizzo più stringente che attraverso un consorzio gli Enti indirizzano, con risparmi economici, i propri acquisti.

Ma se pensiamo che Lecco aderisce alla giornata “M’illumino di meno” e poi ha gli impianti elettrici dello stesso Palazzo Comunale fuori norma hai voglia a spot. Per non parlare della coibentazione del riscaldamento, come sui treni. Accesi a manetta o freddo polare.

4) Le casette dell’Acqua ormai un miraggio nonché l’utilizzo dell’acqua di rubinetto nelle riunioni, incontri ufficiali e pubblici.

5) L’illuminazione pubblica con i led, lampioni e semafori in primis. Percorso anche questo che farebbe risparmiare soldi ma mai messo in pratica. Negli scorsi anni, per far credere di essere passati, finalmente, all’uso del led nei semafori, hanno cambiato i vetri colorati non le luci.

6) Sul modello del Cityporto di Padova una riorganizzazione della distribuzione delle merci.

7) Per il trasporto pubblico e collettivo incentivi, in termini economici e non solo, non limitandosi alle marginali biciclette, invece si aumenta il ticket del bus del 20%.

8) Una politica di riduzione della produzione dei rifiuti, incentivando lo sfuso, il locale, i disimballaggi, il recupero e riutilizzo, anche ripwnsando la piazzola ecologica del Bione.

Altrimenti suoniamo con troppa enfasi le trombe per la raccolta del vetro che ha decenni.

9) L’istituzione di uno sportello pubblico fisico e informatico, con imprese, enti di categoria e politecnico ecc,  dove poter dare con efficacia e continuità consigli e maggior facilità di reperimento di  notizie  e informazioni  per promuovere ed aiutare le scelte quotidiane dei cittadini.

10) Contattare le E.s.co, società, diffusissime in Europa, che studiando gli sprechi della “macchina comunale”, in termine energetico, intervengono a ridurli ed eliminarli, trattenendo, come proprio guadagno, per un certo numero di anni concordato, parte dei soldi risparmiati dal Comune eliminando appunto questi sprechi. Che non anticipa nemmeno un euro.

Tutte proposte che sono state fatte, in diversi modi, e tempi, all’Ente che, ovviamente, può sceglierne delle altre, ma almeno dia segni, concreti, pratici, misurabili che dimostrino che dopo la giornata di “m’illumino di meno” l’ambiente conta, altrimenti è solo spicciola e retorica pubblicità.

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