L’ISOLA DEGLI AVVERTIMENTI

Su Appello per Lecco forse è più utile ignorare – che non significa fingere di non vedere. Però il troppo stroppia.

Non deve essere lasciata cadere la gravità, civica e politica, delle affermazioni del portavoce di Appello per Lecco contenute a compendio dell’articolo del 10/6 (La Provincia di Lecco) sul possibile vincolo posto dalla Sovraintendenza dei Beni Monumentali per l’Isola Viscontea.

Sono, se si è scevri da adulazione e partigianeria, affermazioni molto gravi. Un uomo politico, un rappresentante di un partito politico che amministra la città, una forza politica che ha piazzato propri appartenenti nei consigli di gestione di diverse società pubbliche che possono determinare scelte e respingimenti non può, con impunità, utilizzare un linguaggio paramafioso e sprezzante, minaccioso, contro un settore dello Stato, come lo è la Sovrintendenza, e quella burocrazia, che ha il compito di controllo e tutela.

Si può essere comprensivi per la delusione di un possibile vincolo che può essere messo su un progetto che sta a cuore, ma è volgare “avvertire” chicchessia. La burocrazia, è ora di farlo capire soprattutto a chi fa finta di non saperlo per approfittarsene, non è genericamente e tantomeno a priori una zavorra in mano a cattivi uomini dello Stato, non sono “i lacci e lacciuoli” che di solito i furbastri sventolano per avere le mani libere, no è tutela, sono le regole dello Stato. Non si può, solo perché si hanno i soldi e tantopiù consenso, passare sopra le regole.

E se ci sono delle regole, delle Leggi è immorale e indecente gridare all’allarme. E non ci si può far forza, scudo, sulla lodevole buona volontà, neppure se si è in tanti. Ci sono, a Lecco, centinaia di cittadini che vorrebbero costruire un semplice portico davanti a casa loro, aprire  una semplice porta in una parete, ma le regole del Comune, lo stesso governato da Appello per Lecco, giustamente non sempre lo permette.

Sono le regole.

Forse, augurandoci che tutto si risolva per il giusto, l’errore di Appello per Lecco è stato solo suo.

Per questa spasmodica sua ricerca di immagine e smodata cialtroneria l’ha portata forse a firmare troppo presto i contratti di acquisto dell’Isola (con spese di milioni che in termini di servizi, di priorità, tra l’altro, potevano essere spesi meglio per la collettività) prima cioè di aver fatto tutti i passaggi normativi e di sicurezza e ottenuto tutte le risposte.

Ora non può prendersela con chi ha il solo compito di far rispettare le norme. La Legge.

L’arroganza di comportamenti che non hanno nulla di civico perpetrati per giunta da chi è anche alla guida della città, sono un pericolo ben più grave per la collettività di un Isola che non c’è.

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Ieri 12/6 questa lettera è stata pubblicata su la provincia di lecco

Oggi 13/6 sono arrivati i soccorsi della Lega (quella del fine Borghezio) qui e di Mastalli di legambiente  (che quando è ai vertici del Consorzio del Lario e dei Laghi minori si dimentica l’ecologia e autorizza gli scavi che devastano l’Adda a Calolzio) qui

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