E’ come per molti una sigaretta: profumata, morbida, gustosa. Ma in fondo, alla fine, è prevalentemente fumo. Qui nel leggere l’ennesima notizia sull’Isola Viscontea il fumo va sotto il nome di enfasi.
“Una giornata storica per la città”; “l’Isola Viscontea è finalmente dei lecchesi” solo per ricordare le dichiarazioni più pacate.
Deve essere il marketing dei padellari al mercato.
Urla, strilli e spettacolo. Uguale sia che si vendano quadri sia che si vendano mutande. Figuriamoci i sogni. Se si volessero razionalmente, con distacco, guardare i soli fatti, tutte queste urla, strilli, spettacolo, quest’ enfasi, deve essere solo per distrarre.
O siamo pieni, infatti, di giornate storiche o il passaggio di un immobile, bello, importante fin che si vuole, da una società privata ad un’associazione privata, Appello per Lecco, dovrebbe essere trattato con più moderazione.
Il Comune ci metterà dei soldi? Pochi o tanti che siano? Si è, infatti, evidenziato “tutto” ma non il costo. I costi. La differenza non è da poco, anche per etica e conflitti di interessi.
Per il momento, infatti, è bene ribadirlo, i lecchesi, intesi come comunità, non sono in possesso di nulla. Anzi se si vuole essere precisi, e bisogna esserlo, i lecchesi sembra che dovranno pagarla. Vedremo se solo per comprala o anche per utilizzarla. Se diventerà un pezzo di Lecco a libera usufruizione come i parchi pubblici, o un business come Gardaland. Per il momento nulla è dato sapere, dieci comunicati stampa quasi mensili e nulla è emerso. Per il momento, fino a prova contraria, è stata una bella operazione immobiliare tra proprietà, che da anni provava a venderla, e procacciatori d’affari, che se ne sono fatti promotori.
Il resto, come la sigaretta, anche le più profumata, morbida, gustosa è, in fondo, alla fine solo fumo. Lo dico per senso di etica, non di guastafeste.
Un pensiero su “L’ISOLA DEL FUMO”