MOSSI DA UN BISOGNO SFRENATO DI INGIUSTIZIA

Il ministro Tremonti e questo Governo (lega inclusa) forse sono furbi. Ma non sono certamente Robin Hood. Sebbene tutti tendono da tempo a farlo credere. Ma si sa siamo nel paese di Arlecchino e Pulcinella le furbate passano, e vengono recepite, come cose da persone capaci, da imitare e da applaudire. La furbizia è intesa come una dote da coltivare, invece è erbaccia da estirpare, ma i tempi sono questi e questo evidentemente ci meritiamo.

Su questo piccolo blog, cercando con l’aiuto del motore di ricerca interno la voce “Tremonti” si potrà, con facilità, ma visti i numeri degli interventi e post con buona e utile pazienza, leggere le puntuali e circostanziate critiche  al ministro Tremonti artefice, insieme a Berlusconi (intento a continuare a farsi gli affaracci propri), di questa crisi italiana oggi incancrenita a livelli ben peggiore di troppi altri Paesi in Europa. Da anni, immotivatamente, si esalta quel furbastro, quel farlocco di Tremonti.

Tremonti ha raccolto e continua a raccogliere, infatti, consensi. “Anche il governo dell’Europa apprezza Tremonti e ne ha dato pubblica comunicazione. Lo apprezzano perfino gl’italiani che non lo votano: un sondaggio di Ballarò-Rai dice che più della metà degli elettori di centrosinistra ne ha un giudizio positivo”

«Sino ad oggi l’Italia ha fronteggiato la crisi mondiale meglio d’altri Paesi» «Tremonti ha messo in campo misure di contenimento del debito», «L’evasione fiscale ha veduto restringersi il suo largo recinto» «il Ministro Tremonti è la salvezza degli italiani è il vero Premier-ombra»

Tutte balle, mi si permetta.

Ed oggi, con il varo della Finanziaria da oltre 70 miliardi, senza opposizione, nel senso che quest’ultima si è accodata alla maggioranza nell’approvarla, forte di questo fastidioso e ipocrita senso dello Stato che trova sempre il modo di fa pagare prevalentemente solo ai più deboli, ai più impoveriti i guasti e gli arricchimenti di altri, Tremonti ha fatto il suo capolavoro.

Non c’è bisogno di riportare qui nessuna tabella, nessuna sintesi della finanziaria, del maxiemendamento del Governo, di fare qualche scoop trovando un altro punto oscuro e malefico nelle pieghe della relazione. Non c’è bisogno perché tutti i giornali non hanno nascosto nulla, l’hanno esplicitata con dovizia di particolari, tutti consapevoli che fosse inevitabile, che le parole del Presidente Napolitano sulla coesione, sul dovere di rimanere uniti, fossero più che sufficienti ad indorare la pillola, a lubrificare la supposta, a tenere distratti e calmi gli oppressi.

Gli oppressi che in questi anni hanno votato per gli oppressori avendo zero riscontro da chi si diceva diverso da quest’ultimi. E negli stessi anni il debito pubblico è cresciuto senza portare benessere, il livello delle tasse mai così alte con maggior peso su pensionati e lavoratori, il tasso di disoccupazione mai così critico, soprattutto quello giovanile; un rapporto Deficit/Pil che più terribile non si può etc. etc.

Io credo che sia bene, finalmente, mettere da parte lo spirito patriottico e padano e concentrarci sulla realtà. Riguardare le tabelle, la sintesi della finanziaria, il maxiemendamento e limitarci a questi, non dando nessun peso, nessuno, ai commenti di parlamentari (di Governo e governo ombra, al Presidente Napolitano, ai mercati ed agli editoriali dei giornali) così da vedere come questa manovra – e questa politica – sia mossa da un bisogno sfrenato di ingiustizia.

Così finalmente potremmo, ognuno ed insieme, dare un risposta,  non ad una domanda buttata lì così ma a quella risolutiva: “Di quanto altro c’è ancora bisogno perché il “furor di popolo” che ancora applaude Tremonti e questo Governo si renda conto della situazione in cui ci siamo finiti e chi ci ha messi?”

poi se si vuole si può anche leggere la Contromanovra di Sbilanciamoci

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