IL SETTORE SOCIALE SI E’ ARRESO ALLE BANCHE- le mani vuote tese per la mancia

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Giovedì  ho partecipato all’incontro annuale della Fondazione della Provincia di Lecco.

Lì era vietato fare domande. E di riflessioni critiche vista la platea non ci sarebbero neppure state. Queste ultime sono troppo attente a non contraddire il possibile elargitore di contribuiti a pioggia. Mi permetta quindi di spiegare qui la mia posizione. Documentata

I cittadini, in primis quelli impegnati nel sociale, si sono arresi alle banche.

La dimostrazione è il rilievo che hanno dato all’iniziativa. Legittimandola.

In pompa magna, hanno presenziato ad un accordo con Banca Prossima del gruppo IntesaSanPaolo per agevolare il Welfare a Lecco.

All’incontro la Banca – certa della claque – ha riproposto i giochi di specchietti. Hai voglia a spiegare al risparmiatore che 9 volte su 10 i suoi interessi non coincidono, per nulla, con quelli delle Banche… 

Le Banche sono abili a creare diversivi che fanno alzare in piedi tutti ad applaudire, come è accaduto lì. IntesaSanPaolo, con i suoi più alti vertici, ha presentato la sua costola dedicata al sociale: Banca Prossima.

Non si sentirà mai dalle coop. sociali, nemmeno come  dubbio, una segnalazione di critica a questa operazione di marketing che dovrebbe far riflettere cittadini e Terzo settore.

Quando i vertici dicono:“le banche sono soggetti speciali che hanno il dovere di far crescere intorno a sé un’economia sostenibile”, si evitano gli applausi facendo mente locale. Per es. SanPaolo è stato quest’anno, il primo soggetto implicato nel sostegno, legale, delle armi e iscritto nella lista “Banche armate”. Il Gruppo è poi partner di capitali con Finmeccanica.

 Non è essere cattivi ricordare che Intesa nel 2004 ha pagato, alla new Parmalat, qualcosa come 160mil. di € per sfuggire ai processi che la minacciavano per lo scandalo Tanzi.

O che il Gruppo finanzia, leggendo il Report dell’Ong belga Netwerk Vlandereen, la costruzione di armi all’uranio impoverito e che ha sedi negli opachi Paradisi fiscali e specula sui mercati finanziari col solo obiettivo di fare soldi. Non etica.

Bene, allora alzo la mano e domando perché Banca Prossima fa brillare gli specchietti nascondendo il principale volto del capitalismo finanziario che impoverisce la collettività?

Non cioè quello che la vede con un capitale di 120 milioni di € ma quello della sua padrona IntesaSanpaolo, che nei soli primi 6 mesi 2007 ha maturato ben oltre 4 miliardi di euri di soli utili. Fatti senza tener conto dell’Etica.

L’ad Passera, sul banco dei relatori a prendere inchini, nel solo 2006, ha incassato di stock option, tassate meno della paga di un operaio, 25 mil. di €.

Ancora una volta il ricco si fa bello con i soldi degli impoveriti che gli pagano anche lo spot pubblicitario. Un’altra redistribuzione all’incontrario. E ci sono solo applausi e mani vuote tese per la mancia. Roba da matti.

14 dicembre 2007

28 pensieri su “IL SETTORE SOCIALE SI E’ ARRESO ALLE BANCHE- le mani vuote tese per la mancia”

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