IL POTERE E’ DIABOLICO

Il Potere è diabolico. Fate attenzione, seguite una breve metafora. Un Padrone deve, per necessità di profitto, sfruttare ignobilmente i suoi lavoratori, ma sa che in tal modo essi potrebbero ribellarsi sentendosi oppressi. Allora che fa? Li maltratta per anni fino all’orrore, li schiavizza senza pietà, li tortura, li riduce alla disperazione. Quando la situazione arriva al limite dell’umana sopportazione, quando è sul punto di esplodere in rivolta, il Padrone cessa l’orrore e concede a quei lavoratori il minimo di sopravvivenza, qualche diritto, un poco di cibo in più, e dichiara l’avvento di una ‘nuova’ era. I lavoratori si sentiranno liberati, accoglieranno quella ‘nuova’ era come una salvezza. Non si rendono conto che ora sono semplicemente passati dall’orrore, all’essere sfruttati ignobilmente (che era la mira originaria del Padrone), e vivranno come se avessero fatto una grande conquista di libertà.

In altre parole, il Potere li ha fregati.

E’ quello che sta accadendo a noi ora (e che hanno accettato i sindacati nel lavoro, i cittadini nei ritmi di vita, i pacifisti con le guerre, gli attivisti con le loro ‘conquiste’…). Il Potere, che oggi ci fa vivere sotto l’Orrore, ci permetterà  domani l’avvento dello Schifo sotto cui controllarci e sfruttarci (che era la mira originaria del Potere), e noi grideremo alla liberazione! Dai che domani magari ce la facciamo ad avere Bersani o Di Pietro!, che daranno ai precari un mezzo diritto in più! che ci lasceranno 50 euro in più nella pensione! Finalmente! Dai che ce la facciamo!…

Ma saremo sempre dentro quella maledetta gabbia da polli puzzolente, e non ce ne renderemo conto. Così è stato oggi negli USA con Bush e Obama.

Obama sta facendo schifo,  sta cioè proseguendo tutte le politiche d’interesse del big business, ma tutti crediamo alla liberazione perché è finito l’Orrore! ForzaMontezemolo! ForzaDella Valle! Ci serve un nuovo Padrone in politica. Come si spiega altrimenti l’applausometro a mille a chi ha sempre vinto tutte, tutte, le elezioni dal dopoguerra a oggi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *