IMPEGNARSI E’ (probabilmente) UTILE, RITIRARSI (forse) E’ MEGLIO. ZAMPERINI E’ UN PAGLIACCIO, questo certamente

Lunedì 24 ottobre durante il Cosniglio comunale, la politica, la casta, il potere ha mostrato, per l’ennesima volta, il suo volto di arroganza, ignoranza e ipocrisia. Cacciando dalla zona del pubblico Duccio e Nicolò di Qui Lecco Libera rei di aver dato del pagliaccio al consigliere Zamperini. La ricostruzione fedele la si può leggere qui.

Perciò è doveroso rimettere i tasselli a posto, non fare, anche noi di Esserevento, gli ipocriti e scagliarci contro Duccio e Nicolò ed i loro modi spacciati per poco urbani.

Zamperini è un pagliaccio. Non si capisce quindi tanto rumore e indignazione perché dei cittadini l’hanno ricordato pubblicamente. E’ il tono, quello che turba?

Se si assiste, con una certa frequenza ma anche saltuariamente ai consigli comunali e/o alle commissioni si può vedere, senza filtri di web o stampa, la pochezza, l’umiliante mancanza di dignità di questi politici, di questa casta, di queste persone che vergognosamente sono vuoti e schifosamente cialtroni.

Duccio e Nicolò’ non sono caduti in nessun tranello. Solo i superficiali, i non informati, possono crederlo e esserne convinti.

L’ipocrita uscita di Zamperini è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un’indignazione che può solo far vomitare. Puoi tener giù per un po’, e per un po’ ancora, poi non riesci più. Neanche gli allenati.

E allora, tutti, facciamo insieme l’esercizio di far mente locale dello schifo che è passato in consiglio anche in questo anno e mezzo. L’umiliazione delle speranze, la pochezza delle idee, la servitù dei rappresentanti, lo sprezzo delle regole, la carta straccia dei regolamenti, i soldi sprecati, le balle nelle delibere, la schiena spezzata di troppa stampa, la cialtroneria di consiglieri incapaci, incompetenti e arrogantemente fieri a essere cagnolini di un potere che è chiacchiere e pubblicità. Un potere che non avendo argomenti, usa il pugno duro contro chi si impegna in politica, nella società civile per renderla anche più civile, per dire la verità, per smascherare l’insulsa debannaggine e ipocrisia istituzionale e lo fa senza ideologia.

Già senza ideologia. Se un atto amministrativo, politico, istituzionale è palesemente o implicitamente una vergogna Duccio, Nicolò, Qui Lecco Libera, la denuncia. Non si preoccupa se è un atto fatto dalla destra o dalla “sinistra” dal nemico o dall’amico, dall’avversario.

Fate questo primo esercizio mentale: Se un atto amministrativo di quelli approvati in questi mesi, al posto del pifferaio Brivio e suoi topolini l’avesse approvato la Faggi, Bodega o qualche altro politico altrettanto impresentabile, avreste applaudito (o minimizzato la gravità) o sareste scesi in piazza?

Pensate, solo per fare un paio di esempi, al doppio aumento del biglietto dei autobus, al drastico taglio delle corse degli stessi, alla chiusura, per i pendolari, del parcheggio gratuito delle Meridiane, all’aumento, anche superiore al 100%, del costo del buono mensa scolastica per i bimbi non residenti. E ancora alla bocciatura del testamento biologico, al regalare un tetto di una scuola per i pannelli  fotovoltaici privati al posto di mettere – a costo zero – i propri. Ai finanziamenti a pioggia in rivoli infiniti di amici, alla non cancellazione dell’Irpef comunale come invece promesso tronfi in campagna elettorale, all’approvazione di nuovo abnorme cemento, alla caccia al migrante che elemosina sul lungolago, alla bocciatura di proposte per la mobilità sostenibile senza proporre alternative, alla negazione di dati e informazioni a precise richieste di cittadini. E ancora alla menzogna scritta e approvata in delibere comunali sui beni confiscati, alla chiusura del Cag Il Parchetto di Maggianico con la promessa e impegno – esplicitato a gennaio 2011 – di riaprirlo entro settembre ma non mantenuto. Lo spreco di soldi, decine di migliaia di euro l’anno, per il portavoce/addetto stampa del Sindaco in quota al PD, alla messa a gara dei parcheggi pubblici di Lineelecco arrogantemente un minuto dopo la vittoria del referendum per la non privatizzazione dei servizi pubblici, gli ipocriti minuti di silenzio in Consiglio per i soldati italiani morti in Afghanistan e poi restano favorevoli alle “missioni di Pace” che uccidono e fanno uccidere. E ancora alle ipocrite campagne contro lo spreco energetico che durano lo spazio di un giorno e poi nessun atto d’indirizzo, nessuno,  per mettere a norma Comune e ridurre lo spreco negli altri edifici pubblici.

Potrei continuare…

Ed invece molti di voi storcono il naso su Duccio e Nicolò – e Qui lecco Libera – perché han detto un maniera diretta e saettante ad un pagliaccio che è un pagliaccio?

Fate questo secondo esercizio mentale: Andate a vedere e si partecipi, con QLL o da soli, alle iniziative di questi stessi cittadini, alla loro puntigliosa volontà di incidere nelle scelte, di scuotere le coscienze dalla polvere dell’ipocrisia del bon ton e dell’apatia, la loro non negoziabile volontà e impegno di dire le cose come stanno, di documentarsi, approfondire, chiedere e pretendere risposte, dovute. Dovute non per cortesia ma per ruolo.

Il Comune dovrebbe essere una casa di vetro. Trasparente, onesta, aperta a tutti.

Andate a vedere istanze, incontri, documentazione, iniziative, denunce, supplenze persino alle stesse amministrazioni e anche sì, anche i video contro i politici (quei video popolari dove a volte fanno i giornalisti con la schiena dritta con domande non zerbino e altre volte fanno quelli che non le mandano a dire… e quanta invidia nei loro confronti, quanto vorremmo, io, te, lui, voi essere al posto di Duccio, Nicolò, QLL per chiedere e per cantargliele).

Fate questo terzo e penultimo esercizio mentale: Domandatevi se c’è sul territorio locale, cittadini singoli, o forze politiche organizzate, o movimenti della società civile o chicchessia che ha fatto quello che sta facendo QLL. Che ha prodotto proposte, cultura, azione e ragionamenti in campo civico e politico quanto QLL. (Per giunta senza sponsor, finanziatori occulti o amici degli amici).

Fate questo quarto e ultimo esercizio mentale: Pensate se di queste cose avete contribuito, anche autonomamente, a fare qualcosa, anche solo un piccolo pezzo, oppure no, e se la risposta è no, alzate il culo dal vostro computer e mettetevi, disinteressatamente a fare politica. Che è l’opposto di stare sulle poltrone di partiti e di Enti. O credete veramente che 40 politici seduti in consiglio comunale possano avere – e meritare – una vostra delega in bianco? QLL sapete dover trovarla, vediamo se vi incrociano.

Poi vedrete che subito dopo a dare del pagliaccio ad un pagliaccio non ci sarà solo Duccio, Nicolò e QLL. E in un dopo appena più lontano non ci sarà nemmeno più bisogno di darlo perché gli scilipoti di Lecco e i pagliacci, da qualunque parte siedano in consiglio comunale sarà, proprio per questo,  più difficile trovarli.

2 pensieri su “IMPEGNARSI E’ (probabilmente) UTILE, RITIRARSI (forse) E’ MEGLIO. ZAMPERINI E’ UN PAGLIACCIO, questo certamente”

  1. Caro Duccio e cari ragazzi di QuiLeccoLibera,
    ho visto i resoconti di quanto successo nell’ultimo Consiglio comunale di Lecco. Non voglio entrare neppure un momento nel merito di quanto accaduto, perché mi sembra che il fatto si qualifichi da se e chiunque si possa formare un’opinione in merito.
    Quello che mi interessa è cercare di contrastare la tristezza mista ad indignazione, non voglio pensare rassegnazione, che sembra permeare il vostro scritto nel passaggio che qui di seguito riporto sottolineandone le parti più significative :
    “L’unica riflessione seria che si può fare in momenti così vergognosi – come l’essere attaccati dallo Scilipoti locale e venir additati come responsabili dell’immobilismo – è prendere atto dell’inutilità pubblica dell’impegno per e nelle istituzioni. Non interessa a nessuno. Non interessa alla maggioranza tanto quanto alla minoranza. A chi declina il termine “governare” in indisturbato “regnare” e a chi lo sopporta, fingendo d’indignarsi a comando, non possiamo che lasciar libero il campo: ve lo meritate “.
    Io non sono nessuno di “quelli che contano” nella sfera della politica tradizionale e come me tanti altri che cercano semplicemente di svolgere come cittadini e lavoratori un ruolo attivo in questa società così contraddittoria e martoriata. E’ proprio per questo che, pur non essendo di Lecco, ma lavorandovi, ho avuto occasione di conoscervi ed apprezzarvi.
    Quello che mi sento accoratamente di dirvi, senza superflui giri di parole, è di “non mollare” perché in questa società c’è assolutamente bisogno di gente come voi e di tanti altri che, come voi, si sforzano di concepire la democrazia e la convivenza civile come una continua ricerca di coerenza dei valori che la dovrebbero ispirare e che si nutre di partecipazione attiva, responsabile e consapevole.
    Si potrà certo legittimamente dissentire o non condividere alcune vostre forme d’iniziativa o d’analisi, ed io tra questi, o di un esasperato tasso di polemicità o di “protagonismo” ma non si può non esplicitare pubblicamente il riconoscimento della vostra preziosa opera di stimolo, sollecitazione e controllo, oltretutto spesso corredato da proposte concrete, e non soltanto da presunta sterile critica come qualcuno vorrebbe strumentalmente far credere.
    Nella mia ormai non breve esistenza ho imparato del resto, anche su di me, a considerare la “scomodità” uno degli indicatori più autentici di coerente ricerca del “giusto”. Certo, come a volte ci si sente forse un po’ interessatamente dire, occorre autovigilare su forme di “narcisismo” e di “protagonismo” ma è anche spesso vero che queste velate o palesi accuse sono espressioni autotranquillizanti di chi finisce col giustificare le proprie inerzie. E’ per questo che, pur nel comprensibile ed inevitabile sconforto tipico di alcuni momenti, bisogna, come sono certo varrà per voi ma anche per tanti di noi, “continuare a ragionare con la propria testa e continuare la nostra lotta”. Quest’ultimo virgolettato mi è viene istintivamente alla mente riecheggiandomi “dentro” le parole, quasi un “testamento spirituale”, di quel vecchio partigiano immortalatenel cd dei MCR “Appunti Partigiani” : ” Noi sognavamo un mondo diverso, un mondo di libertà, di giustizia, di pace, fratellanza e di serenità. Da allora sono passati 60 anni e oggi ne ho 85 ma purtroppo questo mondo ancora non c’è, ed allora riflettete, ragionate con la vostra testa e continuate la vostra lotta”.
    E sfido chiunque a dire che tutto ciò è solamente vuota retorica, vista la situazione attuale della nostra Italia e del nostro Mondo.
    Non mi dilungo oltre e termino riprendendo e ribaltando la vostra amara considerazione finale, sono sicuro dettata solo da un momentaneo sconforto : Bisogna tutti prendere atto dell’utilità, direi della primaria necessità, dell’impegno pubblico anche e soprattutto di coloro che a puro titolo di cittadinanza si dannano per riempire “dal basso” di vero significato la parola Democrazia, senza deleghe a presunte maggioranze e minoranze.
    A chi volesse ulteriormente approfondire la conoscenza e farsi delle opinioni non superficiali suQuileccolibera consiglierei di andare sul loro sito e quantomeno leggere ” chi siamo” digitando sulla Home “QUILECCOLIBERA”.

    Germano Bosisio, cittadino del mondo, in ricerca

    “da merateonline.it 29/10/2011 ore 16.00

  2. Ciao Germano,

    non devi affatto scusarti per aver osservato e commentato circa la nostra rassegnazione dopo la “goccia” dell’ultimo Consiglio Comunale.

    Come già ti ho anticipato via sms, la cosa che ferisce è l’accusa semplicistica, classista e falsa del protagonismo e del narcisismo radicale. E’ una banalità che non ha prove, visti i nostri scarsi, scarsissimi e fortunatamente inesistenti ritorni personali.

    Come già dicevo a Paolo, la difficoltà comunicativa con altre realtà di Lecco è dettata non da una diversità di mezzi ma da una diversità di fini. C’è chi si muove e s’impegna per annunciare al mondo che l’ha fatto, che si è indignato (ultimo trend), e chi si muove per passione e per “vocazione” (ovviamente minoritaria).

    Come tu ben sai nell’universo della sinistra c’è un grande cordone ombelicale che tutti lega e tutti divide. Si chiama conformismo. Quelle realtà di cui sopra si sdraiano, a seconda del turno. A chi glielo rimprovera han sempre buona la scusa: sei figlio di papà, sei radicale. Nel primo caso, però, il padre e la famiglia non ce la si sceglie. Nel secondo, invece, è una condizione dettata dall’onestà intellettuale. Che non ce la si dà, come il coraggio.

    Spero di incontrarti presto,

    Duccio

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