LEGGE DI MURPHY E IL BUIO IN COMUNE

La prima Legge di Murphy dice: “Se qualcosa può andar male, lo farà”, parafrasandola possiamo dire: “quando le cose nascono storte non c’è verso di raddrizzarle”.

E’ quello che si può osservare leggendo la cieca caparbietà con cui l’Amministrazione Comunale ha riproposto la Delibera per  affittare il tetto della “scuola media” Ticozzi a chi vuole istallare pannelli fotovoltaici.

Già la prima, la nr. 20 del 21 febbraio era talmente pasticciata e raffazzonata, fuori pure dalle logiche di mercato,  che il Bando conseguente (del 23 giugno) era andato deserto. Nessuna azienda si era presentata. Un flop da cui si poteva trarre insegnamento e beneficio per rimediare agli errori.

Noi, per nulla ideologici ma nemmeno plaudenti per partito preso, documentandoci, verificando, confrontando e rivolgendoci a professionisti del settore dicemmo da subito, poco ascoltati dalla stampa, per nulla dagli Amministratori, che era un progetto nato storto. Spreco di denaro pubblico e regalo alle aziende se si fosse insistito sull’affittare il tetto e non invece provvedere alla posa di pannelli di proprietà.

La vecchia Delibera prevedeva infatti, in maniera per nulla seria, un prezzo di affitto (16.000 euro all’anno x 20 anni) totalmente fuori mercato per le aziende e un obbligo per la stessa azienda vincitrice del Bando di fornire gratis l’energia necessaria alla scuola qualunque quantità essa avesse bisogno. Un rischio d’impresa impensabile da affrontare. Risultato: nessuna azienda si è presentata alla Gara.

Oggi, per confermare appunto la legge del “quando le cose nascono storte non c’è verso di raddrizzarle” ecco arrivare la nuova Delibera, la nr. 100 del 26 settembre

Si è passati dallo “strozzinaggio” alla regalia. Immotivata. Un danno per i cittadini e per le casse del Comune. Che poi piange miseria, aumenta il biglietto dei bus, tagliando per giunta pure le corse, raddoppia il buono mensa della scuola per i bambini che vengono da fuori, obbliga all’uso di parcheggi a pagamento e si ripara dietro il Patto di Stabilità.

Le condizioni infatti presenti in questa nuova Delibera sono quasi una mancia. Un affitto di 6000 euro l’anno nessuna fornitura gratuita di energia elettrica per la scuola che dovrà continuare a pagare più del doppio di quanto il Comune miseramente ricava dall’affitto del tetto e, per giunta, un contratto lungo ben 20 anni.

Si può essere così approssimativi, farlocchi? Perché la soluzione, come già suggerito, c’è. C’era e c’è.  E’ quella di mettere pannelli di proprietà sul tetto della scuola.

E’ vero che il GSE/governo ha ridotto gli incentivi del conto energia ma è calato, molto, anche il prezzo dei pannelli. Compensandosi a vicenda.

Al Comune quindi converrebbe di più fare un impianto di proprietà, non affittare il tetto.
E il tutto, per giunta, senza difficoltà:

1) Il Comune, tramite una società di Leasing e a costo zero – zero – potrebbe realizzare l’impianto;

2) in 15 anni, con i soldi dell’incentivo del Conto Energia, il debito sarebbe estinto e da subito si avrebbe gratuitamente l’energia prodotta da utilizzare per i propri consumi , coprendo il fabbisogno della scuola;

3) e poi, ultimo ma non meno importante, la locazione finanziaria non va ad incidere sul Patto di stabilità e le sue relative conseguenze.

Una soluzione ideale e che toglie ogni scusante.

E invece sembra che continuino ad accontentarsi delle briciole, regalando le brioches.
E’ incompetenza o beneficenza?

E per finire una nota di colore. La Delibera è formalmente valida se segnala che affittano il tetto di un edificio che…non esiste? Dal 2003, infatti, non esiste più la scuola media, sostituita dalla dicitura morattiana: scuola secondaria di primo grado. Dal 2010 la secondaria di primo grado “Don Ticozzi” è diventata parte dell’IC Lecco2.

Attendiamo risposta

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