Deve esserci per forza un cortocircuito o un calo di memoria e dignità in tutti quegli italiani, politici, militari, giornalisti, cittadini in genere che, per la vicenda del presunto omicidio di due pescatori indiani da parte di nostri marò, ora arrestati in attesa di processo in India, chiedono a gran voce, indignati e offesi per la poca considerazione che riceve il nostro governo, di trattamenti di favore, di liberarli e trasferirli in Italia per un processo nei nostri Tribunali.
Non è un cortocircuito o un calo di memoria ridicolo e umiliante per la nostra dignità comportarci come accusavamo veementi e offesi di fare ai militari americani, al governo americano, quando, nel marzo 2005, sottrassero alla Legge e processarono (in modo farsesco per giunta) in patria il proprio soldato accusato di aver ucciso il nostro agente Nicola Calipari dopo la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena?
O, ancor più eclatante, per lo stesso comportamento, dopo la strage del febbario 1998 della Funivia del Cermis dove furono uccise, sempre da soldati americani (nemmeno in stato di guerra) 20 persone? Perché siamo così incoerenti e senza dignità? Parlo al di là degli Amministratori Provinciali che si sono affrettati, avendolo nel dna, ad affacciarsi alla finestra in assenza di balcone.
Tra Italia e America c’è lo Status of Forces Agreement dei trattati Nato, mentre con l’India non ci si era dati la briga di fare nessun accordo del genere. Come non bastasse l’incoscienza di mettere soldati su una nave civile