Non vorrei essere cinico mi basta essere impopolare.
Ma cosa chiede alla fine Equitalia con le sue cartelle esattoriali che in questi mesi sembrano il male peggiore dell’Italia? Tanto che populisticamente i Sindaci in crollo di consensi stanno revocandole le convenzioni per l’incasso?
Sono Tasse non pagate. Par di dimenticarsene. Sono consapevole che bisogna distinguere e modulare differentemente le azioni di recupero tra evasori e chi non ce la fa a pagare però, però, sono Tasse (e debiti) non pagate. Tasse non pagate.
I secondi, chi fatica a pagare, devono prendersela con i primi, gli evasori più che con Equitalia. Con Equitalia casomai ce la si prende, in subordine, perché ai primi, gli evasori, ed ai grandi debitori fa condizioni e agevolazioni indecenti pur di portare a casa un po’ del maltolto.
Io resto sempre dell’idea che il denaro non dichiarato, il denaro non giustificato dal reddito e scoperto nei controlli, debba essere requisito totalmente dallo Stato, per la collettività, nella sua interezza non come oggi, invece, che avviene solo per le tasse non pagate e mora.
Senza farne un capo d’accusa o da gogna, è pur vero, va sottolineato, per stare alla cronaca, che restituire per esempio 400 euro al mese per Tasse (o debiti) non pagate di 200.000 euro, che, non va dimenticato significa ripagare il debito, cioè qualcosa non pagato a suo tempo nei tempi dovuti, è farlo in ben 500 mesi. 42 anni.
Facessero tutti così, (pensiamo solo alle rate dei mutui) cioè decidessero di non pagare quanto dovuto, nei tempi dovuti, crollerebbe tutto. Non Equitalia ma lo Stato. La collettività. Le strade, gli asili, le scuole, gli ospedali, i trasporti, l’assistenza, la ricerca, i servizi. Ben più di adesso.
E si salverebbero solo, indovinate chi?
Invito a pensare anche a questo, non solo a quanto è brutta e cattiva Equitalia.