Ma le sponsorizzazioni o vantaggi economici che il Comune di Lecco dissemina a pioggia ad associazioni/gruppi con che criterio vengono dati? E le Associazioni/gruppi con che logica, criterio, li chiedono?
5000 euro per un banchetto di vendita e promozione del commercio equo, 10.000 euro per un festival di viaggiatori, 8000 per canti e cori, 2000 euro per canottieri e regate… hanno un senso? Contributi elargiti i più (già) per importi dimezzati da quelli esosi richiesti dalle stesse associazioni, ma è mai possibile?
Perché il Comune, già a bolletta spianata tanto da tagliare servizi primari e aumentare le tasse, sente il bisogno di dare soldi ad attività economiche che dovrebbero trarre il proprio sostentamento dalla vendita dei prodotti presentati durante la manifestazione o chiederli innanzitutto ai propri soci e avventori?
Un rivolo di migliaia di euro alla volta che fanno, a somma, palanche e palanche, buttati lì. Il paradosso si raggiunge con l’ultima Delibera di Giunta, la numero 117 del 28/6 QUI dove il Comune, dall’alto della Sua magnificenza, riconosce altri 4000 euro pubblici all’Associazione “E pensare che eri Piccola” per l’organizzazione dell’omonimo Festival musicale e aggregativo, svoltosi nella zona Mercato Piccola velocità, a cavallo tra giugno e luglio.
Tutto apparentemente normale. Le attività culturali, di svago, di intrattenimento, ove possibile, vanno sostenute. E’ giusto sostenerle. C’è un però che sommessamente qui vorrei far emergere per porvi rimedio, per il futuro. Porvi rimedio in termini di spirito collaborativo. Abbiamo visto – e soprattutto il Comune ha visto – i bilanci di questo Festival? Il fatturato, i margini, i soldi guadagnati, come li ha spesi? (Vale, sottinteso, per tutte le iniziative sostenute).
E’ compito del Comune scegliere di sostenere quello che appieno da solo non si sostiene ma merita di essere sostenuto, prima di sostenere chi di questo sostegno, nei fatti, non ne ha bisogno. Il Biglietto di ingresso, per esempio, del Festival della Piccola, per tutti i 5 giorni costava 5 euro, le presenze sono state migliaia e migliaia. 20 centesimi in più all’Ingresso o 2 centesimi in più sulla birra, e questi soldi il Comune poteva – forse – usarli per altro, di più urgente, utile.
Mi pare.
Ci sono i margini per restituirli alla collettività? Una goccia alla volta che perde dal rubinetto fanno, a somma, palanche e palanche, buttati lì. Quanto sarebbe bello, educativo e pure dignitosamente etico che dove innanzitutto è palesemente evidente che se ne possa fare a meno, le Associazioni non prendano le casse degli Enti pubblici come mucche da mungere o anche solo come facili scorciatoie. E… come sarebbe bello che il Comune si dotasse di un “Regolamento” che queste cose le monitora, le regola. Il rischio altrimenti è che lo spreco continui perché è un mezzo più che per sostenere iniziative soprattutto per crearsi consenso e asservilismo.