Nel bell’editoriale di Morassi sulla Provincia di domenica “il turismo a Lecco..” con il Giro di Lombardia utilizzato sapientemente come metafora, mi pare manchi un ultimo colpo di pedale, quello scatto sotto lo striscione dell’ultimo chilometro per provare a vincerla questa benedetta corsa, fuori da tutti i pronostici, da tutti i calcoli. Per il turismo del giorno del Giro, cioè le sue ricadute economiche immediate (incassi di bar, pizzerie, ristoranti…) siamo bene o male attrezzati. Da sempre. E’ bene o male come pedalare in pianura.
Ma la metafora della vetrina usata nell’editoriale è una catena saltata, è un colpo di pedale a vuoto, non per colpa del giornalista, ovviamente. Il Giro di Lombardia ha permesso di sfruttare, per Lecco e le sue bellezze, un’opportunità verso i 70 Paesi collegati. Una bella vetrina. Ora, si dice, bisogna far entrare in negozio i potenziali clienti e bisogna vendere. Ecco è qui che mi pare che manchi il colpo di pedale. Non siamo attrezzati.
Sembriamo, siamo più verosimilmente quei ricognitori del Giro che partono dall’arrivo e vanno a ritroso.
Il Giro di Lombardia è (stato) bellissimo, e con la pioggia (come la tappa ai Resinelli) pure epico, ma son soldi veramente spesi bene? Forse, ma se è stata una vetrina per il turismo mi si può dire che cosa vedono in questa vetrina? Quali sono le strade ed i servizi per far entrare i potenziali clienti in questo negozio? Mi spiego, qual’è la squadra, il gioco, il pacchetto che si vuole offrire? Il telespettatore che sabato ha visto, dai 70 Paesi collegati, il nostro Lago, le nostre Montagne, se tira su adesso la macchina, prenota un biglietto aereo, siamo in grado di ospitalo, di (poi) farlo tornare? O, se come dice l’editoriale, serve un lavoro quotidiano dei soggetti istituzionali ed economici?
Ma questo lavoro c’è? Si vede? Sono stati quindi un investimento i soldi spesi per la Tappa del Giro d’Italia e del Giro di Lombardia o è come buttarli via per l’insegna e gli scaffali e non aver ancora non solo la merce da offrire ma nemmeno i commessi per venderla? Quali sono i Progetti (misurabili però) perché Porti contenuti, Pala Lecco, Case dello Sport, Piste Ciclabili, Aree per Concerti, Vicesindaco e assessore al Turismo li hanno già bocciati a noi o addirittura a sé stessi, per far si che la gente, il turista, venga a Lecco e possa usufruirne e poi tornarci?
Ci si dica, di grazia, il Comune che sta facendo? Tolto il ridicolo wi-fi zone sul lungolago, intendo.