LE PRIMARIE DELLA DELEGA

La teoria fa a pugni con la pratica.

Gli auspici con la realtà.
Le primarie sono strumento di libertà se fossero un’altra cosa. Se fossero una cosa seria e un percorso di democrazia non di populismo e di delega.
Per questo credo che la risposta data alla lettera su Renzi del sig.Falletti, dal Direttore del quotidiano La Provincia,  sabato scorso, sia una lettura degli auspici piuttosto che della realtà.
Queste Primarie, infatti, sono farlocche e confusionarie.
Qual è il Programma che si presenterà agli elettori?
Qual è la coalizione?
Sono consultazioni del PD o sono generali visto che le regole le ha stabilite e votate il PD?
Non si capisce. Non si sa.
L’Udc sarà nella coalizione che si presenterà alle elezioni? E Sel?
Perché nulla è deciso.
È serio, quindi, andare dalle persone senza questa chiarezza?
È serio sostenere qualcuno e qualcosa che non spiega questo?
Siamo ancora ancorati a “un uomo solo al comando?”Ai Guru in prima persona o dietro le quinte?
L’ho incontrata solo io quella marea di gente che votava per la candidatura di Renzi ma del programma dello stesso sapevano solo che voleva “rottamare”?
Le Primarie non sono, così come ora, quindi solo marketing e delega?
Questi sindaci che appoggiano il nuovo, sul territorio che svolta hanno dato alle loro amministrazioni locali?
Un nome su tutti Brivio a Lecco, o lo stesso Renzi a Firenze?
Nella realtà forse sarebbero meglio meno Primarie e più fiato sul collo tutti i giorni.
Tutta quella gente in coda. Sola. Ad applaudire il “ghè pensi mi“. Altro che Adesso! E futuro!
È un film già visto, altro che esercizio di libertà.
È delega mascherata da richiesta di partecipazione (per un giorno).

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