SERVONO CITTADINI NON “BANCOMAT UMANI”

Un investimento di bassa cultura, altro che storie.

Questa litania, su tutta la stampa, della bontà – del dovere civico – di dare ulteriori soldi da parte dei cittadini per salvare la Biblioteca di Lecco è una vergogna indigesta.

“100 euro per la cultura” una giaculatoria, davanti a cui nessuno osa minimamente dire no. Si elevasse un: “No! Non ci sto a questa presa in giro, non ci sto.”

Ed invece a tutta pagina, da giorni, solo spot, lodi e titoloni.

Siamo in crisi. Non ci sono soldi e il Comune di Lecco oggi non compra nemmeno un libro per la biblioteca civica. Libri, non portaombrelli.

Vien da aiutarli. Fa quasi tenerezza l’iniziativa dei 100 euro per la cultura. Purtroppo però è diseducativa. E’ deresponsabilizzante verso gli Amministratori. Il cittadino di Lecco le tasse già le paga ed ha diritto ad avere un servizio bibliotecario adeguato. Ed invece gli si chiede di rimettere mano al portafoglio.

Deve sentirsi dire, da tutta la stampa, che è un suo dovere civico farlo. E, quasi quasi, di conseguenza, che è un ignorante egoista se non ci mette quei soldi, quei miseri 100 euro, se non fa una colletta per la Biblioteca, per la Cultura.

Prima della mancanza di soldi bisogna analizzare lo spreco degli stessi. Ed invece no. Silenzio e solo buonismo da finti mecenati.

Non ci sono 50.000 euro per i libri della biblioteca Cittadina e il Comune dà, ogni anno, tutti gli anni, un milione e trecentomila euro agli asili privati per poco più di 1000 bambini senza che nessuno dica beh! Spende, solo per fare un esempio,  oltre 9800 euro per l’assistenza telefonica feriale e la reperibilità festiva di un operatore per l’emissione dei biglietti della stagione teatrale 2012-2013 (vedasi determina nr. 982 del 18/12/2012) dopo averne spesi oltre 14000 euro per l’acquisto del software per l’emissione, quando è prassi ordinaria in teatri di altri comuni (Bergamo, Parma, Verona…) averlo gratuitamente dalle banche in cambio solo dell’apposizione del loro logo sul biglietto.

Potrei citare innumerevoli altri esempi (magliette piedibus, progetto bike sharing fallimentare un pozzo di soldi ogni anno per 9 usi al giorno, e poi ancora spese per tagli di nastri, 40.000 euro per il portavoce del Sindaco, altri per il workshop sulla performance!!!, 160.000 per la sala Polivalente di Via Foscolo, chiusa. E ancora quasi altrettanti da riscuotere dalla Calcio Lecco, o i contributi a pioggia alle Associazioni amiche).

Quindi la carenza di libri alla biblioteca non è involontaria, ma una scelta politica. Il non ammetterlo è una presa in giro verso tutti i cittadini, soprattutto quelli a cui si chiedono i soldi e glielo si spaccia come un loro dovere civico.

L’Assessore davanti a queste scelte a questi sprechi di denari, e a questi libri che non si comprano, se avesse un minimo di dignità, dovrebbe dimettersi. Altro che sorridere nelle foto dove si chiedono ulteriori soldi ai cittadini.

Basta: van formati cittadini (e amministratori) non sportelli bancomat umani.

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