Eppur si muove. Tocca rispolverare “Galileo” per trovare un senso a questa Amministrazione, anche se questa Amministrazione un senso non ce l’ha.
É questo che si può dedurre leggendo le non-risposte del Sindaco di Lecco nell’intervista sul quotidiano la Provincia di oggi 17 luglio: diverse balle, molta inerzia e una promessa: per i cittadini l’autunno sarà nuovamente tempo di bastone. E la carota anche questa volta tarda ad arrivare.
Qui non c’è nemmeno bisogno di voler fare il polemista a tutti i costi. Bastano i dati. Non solo di adesso, di questi mesi, di questo anno. Ma di tutti questi tre anni di svaporosa Amministrazione Brivio.
Un’arrampicata, una scusa, un ritardo dietro l’altro E mai nessun parto degno di nota. Di abbaglio in abbaglio passerà alla storia per aver svenduto Palazzo Ghislanzoni ai palazzinari, chiuso Villa Manzoni per incuria e per messo 5 cassette dell’acqua in giro per la città.
E forse non riuscirà nemmeno a fare tutto questo. Siamo seri.
Il Patto di Stabilità che certamente impedisce molto, ma non tutto -e questo il Sindaco furbescamente ma scorrettamente lo sottace – è la foglia di fico dell’inerzia.
L’Amministrazione ha più gli occhi bendati che le mani legate. Alzi la mano chi vede una linea programmatica, un disegno di città, un cambio di rotta, sebbene lo slogan della campagna elettorale di Brivio era: “E’ora di cambiare”.
Il Pgt, il Piano di Governo della città non bruscolini, in ritardo di anni malgrado le promesse di Brivio reiterate ogni mese. E qui il Patto non c’entra un fico secco. Il taglio delle corse degli autobus e l’aumento, del 30%, non due lire, dei biglietti, centinaia di migliaia di euro buttati via – e che si continua a buttare – per il Bike-sharing che usano 9 persone 9 al giorno. La Sala Polivalente di Via Foscolo e il Cag il Parchetto chiusi malgrado gli impegni.
Uno sperpero continuo, come gocce da un rubinetto difettoso, per inutili regalie e finti sostegni. Nemmeno un libro alla biblioteca – tanto da sostenere una raccolta pubblica da 50.000 euro – ma nessuno scrupolo per un contratto – di pari importo di spesa (tutti gli anni)- per il proprio portavoce sono solo alcuni dei 1000 casi di cui Brivio non parla.
E poi altre balle e inerzia, che non c’entra nemmeno qui il Patto di stabilità ma la progettualità.
Non è vero, per esempio, che non si può metter mano all’Appalto dei rifiuti per risparmiare. Lo ha fatto Como, lo si poteva fare comunque con il “quinto d’obbligo” un’opportunità di riduzione dell’Appalto fino al 20% consentito dalla Legge. (la 163/2006)
Lo si poteva verificare pure con la mensa scolastica. Si può risparmiare riducendo, come previsto peraltro dalla Convenzione, i soldi elargiti (ogni anno) alle scuole materne private (1.350.000 euro, anche per i non residenti). Lo si poteva fare modulando diversamente prima l’Irpef ed ora l’Imu, usando le diverse categorie catastali. Si sarebbero trovati così i soldi per mettere a posto, per esempio Villa Manzoni, o almeno far pagare meno chi ha meno. Lo prevede la Legge, si è preferito navigare a vista, bendati.
Lo si poteva fare, non alterando il Patto di stabilità, mettendo – da anni – i pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole con un progetto chiavi in mano, si è insistito con Bandi d’affitto, andati deserti e ora tocca usare quelli dell’allentamento dello stesso Patto che si potevano invece usare diversamente. Tipo mettere a norma il Bione
Glielo si è suggerito, da anni e più volte. Non hanno fatto nulla. Inerzia e tentennamenti. Ed ora il Sindaco dice pure che a settembre si taglia. Cornuti e mazziati. E’ questo il vero Bilancio dell’Amministrazione Brivio.