ma non E’ TEMPO DI ECOFESTE??

imageÈ tempo di sagre e feste di quartiere ricche di sforzo organizzativo lodevole. Questo, credo, va integrato con la promozione di pratiche ecologiche sostenibili, non più rimandabili.

Un’Amministrazione attenta alla qualità della vita dei cittadini non troverà difficoltoso mutuare, anche sull’esperienza di altri Territori, metodologie per concretizzarle. Qui da noi, questo, tarda. Eppure non è complicato. Per queste sagre che l’Ente promuove, Patrocina o semplicemente autorizza – si dovrebbero prevedere una scrupolosa raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e lattine; la separazione degli oli di frittura; una riduzione dei rifiuti (la vera salvezza). Questo attraverso anche l’accorgimento di prevedere bottiglie d’acqua con vuoto a rendere o, meglio, l’esclusivo uso dell’acqua in caraffe. È evidente poi che l’utilizzo dell’usa&getta lasci dietro di sé una montagna impensabile di rifiuti. (Che sono disdicevoli anche se non li vediamo abbandonati per strada).

La sua sostituzione, con stoviglie e posate riutilizzabili, o, in subordine, in materiale biodegradabile, è prioritario. Doveroso. Vincolante.

Non più rinviabile.

Incentivare, attraverso facilità di permessi e minori tasse, l’utilizzo di prodotti locali e biologici, e ancora, l’uso del materiale infopubblicitario su Carta Ecologica è poi un ulteriore passo, che male non fa.

La promozione di incontri con i vari organizzatori per cercare supporto è un auspicio che dobbiamo augurarci il Comune faccia, creando così gli strumenti perché ciò porti alla costruzione, possibilmente condivisa, di un Regolamento, vincolante (o incentivante), per la concessione dell’autorizzazione alle sole Sagre che rispondano a questi criteri eco-sostenibili.

Un atto necessario, culturale e politico. Non solo per il Comune, ma anche per gli organizzatori (gruppi, parrocchie ect)

Se qualcuno c’è, batta un colpo.

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