
Quando parlano di turismo, soldi ed Expo su Villa Manzoni ogni volta sembra di essere sempre all’anno zero.
Oggi arrivano questi soldi e la maggioranza si esalta come avesse trovato la vena aurea, l’opposizione ricorda che in realtà ne servono 5 volte tanti.
É una recita.
Un assessore ieri portava il secchio sotto il tetto della Villa, oggi si scopre che non ha mai sfruttato le proroghe concesse della Regione per dargli valore.
Da una vita stan per crollare perfino i piloni dell’ingresso, si limitano a dipingerne le assi che li ingabbiano.
La scusa per ogni evenienza, anche per nasconder l’inerzia, è il Patto di stabilità.
Per far manutenzione, è da oltre 20 anni che non si fa, il Patto non c’entra e non impedisce un bel nulla. Ma silenzio da maggioranza e opposizione. Meglio sprecar soldi con bici e mance alle associazioni amiche.
Villa Manzoni non è in quello stato solo per colpa del Patto di Stabilità.
La strada c’era.
Si poteva, doveva, scegliere, da tempo, per esempio di applicare una tassa di scopo – in primis su banche, seconde, terze case ect. – ricavandone così denari per iniziare il recupero e la riqualificazione.
La tassa di scopo è sempre stata una tassa giusta. Perché è una leva tributaria “a tempo”. Già gli scorsi anni prevedeva la restituzione dell’importo ai cittadini se l’opera finanziata non fosse stata completata.
Prima era un’addizionale sull’Irpef ora è passata all’Imu. Ai politici, tutti, serviva solo un abaco. Non han fatto e ascoltato nulla. E si vede. È per questo che la divisione è solo un bluff.
Nelle famiglie le emergenze si affrontano quando ci sono. E pure le opportunità.
In Comune no. Rimandano. Per salvare Villa Manzoni aspettano che si muova qualcun altro. Che arrivi da fuori. Nessuna idea. Nessuna tassa di scopo. Nulla. Da nessun partito.
E ultimo ma non ultimo, quali sono percorsi, iniziative, programmi culturali, turistici, enogastronomici, in una parola promozionali e continuativi, che in Comune han messo in campo per sostenere questo Bene pubblico e Tesoro?
Per l’assessore Tavola la priorità, la perla, però é l’Isola privata Viscontea, guardacaso del suo partito.
Così la casa che fu del giovane Manzoni versa ovunque nel degrado, in attesa di un intervento. Del resto i soldi del progetto di restauro del 2005 sono stati dirottati su altri progetti: prima lo stadio, poi il depuratore, adesso il tribunale. Pare che l’ultima speranza per la villa sia l’Expo 2015, ammesso che si faccia.