IL PORTAVOCE DEL SINDACO il tempismo e le emergenze

BrivioPotrebbe essere vista solo come una questione di cattivo tempismo la notizia che il Sindaco ha diffuso ieri, ossia la ricerca di un proprio Portavoce a spese, però, di tutta la collettività.

Un mese fa, la falsa testimonianza paventata dal Pm per la vicenda Metastasi, quindici giorni fa dopo anni di piedi puntati, tempo e soldi persi, la resa sulla costruzione della nuova Caserma dei Vigili del fuoco, settimana scorsa la scelta di chiudere diverse sezioni di scuole elementari, l’altro ieri la scoperta, dopo dodici anni di silenzi, del pasticciaccio brutto di Piazza Affari e i suoi pali che da possibile Agorà e cuore culturale cittadino la limitano a mero parcheggio.

Insomma una slavina di inciampi e danni d’immagine per il Sindaco, che vien da pensare che sì, forse un Portavoce gli serviva già prima, gli serve ora e, di ‘sto passo, gli servirà pure domani. Parafrasando Altan forse più che un Portavoce, però qui serve una badante.

Detto questo io a questa notizia della ricerca del Portavoce resto perplesso.

25.000 euro per un lavoro che potrebbe svolgere, se istituzionale, l’Addetto stampa Anna Rosa nominata solo il 3 novembre 2014 e che peraltro tuttora svolge, ad interim, mi sembra di cattivo tempismo e cattivo gusto. Se invece è, come parrebbe a questo punto di slavine e inciampi, per creare la nuova immagine del Sindaco, anche in vista di futuri incarichi, credo sia più lineare che se lo paghi da solo. Tantopiù in questi tempi di tagli ai bilanci pubblici. Sarebbe un gesto educato, verso la collettività.

Detto questo se entriamo nel merito della figura non si può non condividere che serva un giornalista professionista per quel lavoro, possibilmente non che lo sia da una manciata di settimane o poco più come lo era il precedente, Paolo Razzano, scelto tra gli amici di partito e pagato pure il doppio o giù di lì. Quello che non è condivisibile, foss’anche fosse necessario un Portavoce per il Sindaco, è che non lo può essere l’indispensabilità, il tempismo, l’urgenza. Per scrivergli i discorsi? Per dare le risposte al suo posto su Facebook?

Serve che paghiamo tutti un estensore di discorsi, di interventi pubblici, di pubblicazioni che il Sindaco poi leggerà come fossero suoi? Immaginatevi il Sindaco Brivio che domani in maniera accorata, commossa, in un incontro pubblico intervenga per un saluto dire “ed è dal profondo del cuore che mi vengono queste parole di ringraziamento… ” ecco, sappiate che il cuore in tutta la sua profondità è del suo portavoce. (così che, paradossalmente, Brivio diventa lui portavoce del suo portavoce)

Ero rimasto ingenuamente convinto che fosse dalle opere, dalla quotidiana buona amministrazione, che il cittadino ed una città, potesse e dovesse conoscere la qualità di un Comune, di una Giunta, di un Sindaco, non dallo spot confezionato, dalla capacità di infiocchettare il pacco di un professionista.

Siccome il ruolo, nei fatti, deve essere quello di vendersi meglio o addirittura in maniera diversa, mi pare francamente una spesa da imputare ad altri non alla collettività. Ci sono urgenze, emergenze direi, diverse. Tagli che si discutono proprio in questi giorni sul Bilancio

 

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