Wow! il Sindaco Brivio si è fatto il portavoce personale.
Il Responsabile dell’Ufficio Stampa e Comunicazioni del Comune di Lecco che deve, per 45/50.000 euro l’anno, di soldi pubblici, pubblicizzare lo spot del Comune amico dei cittadini ed infiocchettare il pacco.
Non so se sia più scandaloso il fatto che esista un Addetto Stampa con i compiti che sono reperibili anche sul sito stesso del Comune, oppure che egli sia – come al solito – nominato all’interno della solita cerchia partitica-partitocratica. E già perché la nomina è caduta su un giovane del PD, consigliere comunale a Magenta, segretario cittadino dello stesso partito del sindaco Brivio.
Il Sindaco Brivio deve aver preso troppo sul serio l’invito del capo del Governo e di Tremonti a consumare, a far girare l’economia. E così ha creato una nuova figura mai esistita, di cui evidentemente sentiva solo lui – e chi gliel’ha consigliato all’interno della sua coalizione – la necessità. Ma non bastava, per onestà, e senso della misura, chiedere ai giornali locali di continuare a concedere lo spazio, che finora non hanno mai negato, per informare? Oggi non era un segno, piccolo ma pur sempre un segno, non buttare 50.000 per farsi prevalentemente pubblicità, infiocchettare pacchi? 50.000 mila euri (pubblici) sono uno schiaffo alla povertà.
L’Addetto stampa, che ovviamente deve incipriare, per contratto, le gesta del Sindaco è un aiuto ai giornalisti locali o è un filtro? Insostituibile? Fino a ieri la stampa locale non riusciva a fare il suo mestiere o diventerà più difficile farlo, liberamente, da oggi?
Serviva remunerare, addirittura più di quanto prevede il contratto stesso, un estensore di discorsi, di interventi pubblici, di pubblicazioni che il Sindaco poi leggerà come fossero suoi?
Immaginatevi il Sindaco Brivio che domani in maniera accorata, commossa, in un incontro pubblico intervenga per un saluto dire “..è dal profondo del cuore che mi vengono queste parole di ringraziamento… ” ecco, sappiate che il cuore in tutta la sua profondità è del suo portavoce. ( così che, paradossalmente, Brivio diventa lui portavoce del suo portavoce)
Ero rimasto ingenuamente convinto che fosse dalle opere, dalla quotidiana buona amministrazione, che il cittadino ed una città, poteva e doveva conoscere la qualità di un Comune, di una Giunta, di un Sindaco, non dallo spot confezionato, dalla capacità di infiocchettare il pacco di un professionista.
La bassezza di questa ennesima operazione – stile Berlusconi – del Sindaco Brivio deve essere denunciata in primis per la sua volgarità di spreco di danari in questi tempi di crisi, sia per il metodo partitico-partitocratico di scelta del candidato.
Bassezza non di poco conto. Basta riflettere. E’ come scendere una scala gradino per gradino: ogni gradino ci sembra poca cosa, niente per cui valga la pena di preoccuparsi veramente: Ma la scala tutta intera, a vederla dal basso fa paura. Deve far paura.
(e.g.) Caro Trezzi, mi auguro che il sindaco le risponda nel merito. Personalmente, aggiungo che un “addetto stampa”, per una città capoluogo e un’Amministrazione provinciale, è espressamente previsto dalla normativa e non deve suscitare scandalo. A patto che lo sia veramente e non sia un semplice ghost writer, come accaduto in passato. Più centrate, a mio avviso, sono le sue osservazioni circa il metodo di scelta che non mi risulta sia il frutto di un bando tra professionisti del settore. Lei usa il termine partitocrazia ma in inglese si chiama “spoil system”. Suona decisamente meglio ma è la stessa minestra. La risposta che viene fornita dagli amministratori – veda il presidente della Regione con i direttori generali – è trasversale: visto che siamo i responsabili della “macchina” è giusto che gli “autisti” siano persone di fiducia. Giusto o non giusto, questa è la politica del terzo millennio.
La provincia di lecco edizione. del 31/12/2010