CHE BRUTTA FINE. UN TESTAMENTO DI BALLE

FB_IMG_1464788390649Ho letto il Comunicato stampa di Appello per Lecco a commento del voto – e della bocciatura – di lunedì sera in Consiglio Comunale a Lecco della Proposta sul Testamento Biologico.

C’è più di un problema che va doverosamnete e civicamente evidenziato.

Contiene balle.

Si può essere favorevoli o contrari al Testamento biologico ed essere contenti o dispiaciuti dell’esito che è emerso dal Consiglio Comunale, ma qui, con questo Comunicato stampa,  c’è una gravità che va oltre il tema specifico.
Ben poco rispetto nei confronti dei cittadini e ben poco anche verso la stampa a cui viene inviato.

Appello per Lecco è abituato alla politica “del far credere”,  suoi esponenti di primo piano, documentabile, non rispettano la parola data ai cittadini, si attribuiscono meriti non propri, e fan credere cose non vere.

Ma come diceva anche Abraham Lincoln, già nel 1858, Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre.”.

Va ricordato quindi ad Appello per Lecco, che evidentemente non ha argomenti così solidi se deve dire farloccate, che lunedì sera, a differenza di quanto afferma nel proprio Comunicato Stampa, non si votava per chiedere una Legge sul Testamento Biologico, ma più semplicemente un Regolamento per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) presso il Comune di Lecco.
Ossia la prassi perpermettere al cittadino di Lecco, di presentare in Comune, qualora lo avesse voluto, la propria dichiarazione autografa, contenente il nome di chi aveva liberamente scelto di nominare come proprio fiduciario.
Nulla di più, ma con gran valore, pratico e simbolico, di poterlo fare nella Casa Comune di tutti i cittadini.

Inoltre va ricordato ad Appelo per Lecco che non serve nemmeno obbligatoriamente una Legge. E, quindi, non c’era né da sostituirsi al Parlamento né da atteggiarsi a Parlamento.
Basterebbe ricordare ad Appello che con evidenza vuol prendere in giro i cittadini; che il papà di Eluana Englaro ha potuto far rispettare le volontà della figlia proprio perché la Legge glielo riconosceva.
Non è stato messo in galera, anzi chi si è opposto alla sua applicazione, oggi deve pure pagare i danni. Purtroppo deve farlo con i soldi di tutti noi. Essendo stato Formigoni e la Regione Lombardia ad opporsi.
La Legge era, è, la Costituzione italiana. Art 32.

Il voto di lunedì avrebbe solo e semplicemente permesso di aiutare i cittadini lecchesi nel caso avessero deciso di indicare un fiduciario – una persona di loro fiducia – nell’eventualità che quando non fossero stati più in grado di scegliere e decidere autonomamente per sè stessi, (non per gli altri, solo per sè stessi), altri, ma a loro insaputa, avessero potuto decidere contro le loro stesse volontà.

Ma più banalmente i farlocchi di Appello per Lecco, parrebbe che oltre a non aver capito cosa si votasse lunedì non abbiano capito nemmeno quello che stavano facendo.
Infatti – ci sono i verbali a dimostralo –  hanno votato a favore di tutti gli 8 emendamenti che modificavano il testo originario al Regolamento e, malgrado siano stati tutti approvati, anche grazie ai loro voti, poi han votato contro il documento finale emendato.
È schizofrenia o pirlaggine?
Parrebbe proprio quindi che qui abbiano bisogno di un tutore anche per loro, oltre che di un portavoce più corretto nei confronti dei cittadini e, mi sia permesso direttore, anche dei giornali.

I politici del far credere. Che indecenza, Che brutta fine

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