EUCOOKIELAW_BANNER_TITLE

AFFITTI PRIVATI E EFFETTI PUBBLICI

FB_IMG_16206263026417665Le vaccinazioni corrono. Gli affitti pure.

La Regione ha stanziato per i centri vaccinali facendo finta di non avere spazi suoi o pubblici altri 48 milioni di euro con Delibera XI 4433 del 17 marzo procedendo però, in schizofrenia, con tagli continui alla sanità pubblica, oltre 100 milioni ogni anno, da anni.

A un certo punto a furia di toglierci tutto ci ha lasciati nudi proprio mentre è arrivato il peggior inverno.

Al freddo sanitario c’è tutt’ora il cittadino, non il politico.

Suona poi davvero beffardo che a fronte di distretti sanitari pubblici diffusi sul territorio: Lecco, Bellano, Merate, Calolzio, Introbio, Oggiono ect., quindi vicino ai cittadini di ogni età, ed ennesima occasione per valorizzarli e potenziarli, anche con nuove assunzioni, la Regione non ha voluto aprire qui comodi e diffusi centri vaccinali di prossimità, ma continuare a regalar milioni ai privati.

E sarebbero di più se a Cernusco, alla Technoprobe, il centro vaccinale non l’avesse donato, chiavi in mano, la proprietà. Mezzo milione e 14 neo assunti a sue spese, fin al 31 ottobre

Da noi, invece, dopo gli oltre 40mila euro di aprile, raccolti a mo’ di carità dal Comune, adesso se ne pagano altri 81.862 € per il solo affitto del Palataurus.

È quanto scritto nella Delibera ASST nr.345 del 28 aprile.

È interessante veder invece che per la Fornace a Barzio della Comunità Montana, Regione non paga nulla.

Tutto Gratis. Pure la corrente.

Chissà cosa costan, Villa Erba, Lariofiere e gli altri. Ce lo diran mai?

Perché per il pubblico non ci sono soldi. Avevan già chiuso a singhiozzo Oggiono, Calolzio, Olgiate, Mandello…

L’impoverimento dei presidi pubblici, è sempre a beneficio del privato.

E così domani, Covid o non Covid, avremo sempre personale con turni da galera, tempi d’attesa per visite ed esami da calende greche, distretti ridotti a mera Amministrazione… perché ci sarà sempre un privato, una clinica, un’azienda di camici, un portale prenotazioni che non funziona per mesi, a cui dare milioni di soldi di tutti ed esser sempre al punto di partenza

IL MA… MAGNODENO DEI SINDACATI

FB_IMG_16197226774309010Non c’è bisogno nemmeno di rileggere la lettera dei sindacati sulla vicenda Cave del Magnodeno per confermare che da tempo dovrebbero dedicarsi esclusivamente a redigere 730.

L’ipocrisia e la paraculaggine è un disco ormai ripetuto e ripetitivo che usan da decenni.

Bisogna tutelare l’ambiente, il bene comune ma…
C’è sempre un “ma” e questo ma è il lavoro come se questo fosse inamovibile nella sua legittimazione.

Come se il lavoro fosse possibile farlo in una sola maniera.

È un gioco al ribasso, sulla pelle delle persone da decenni, Porto Marghera, la Breda e l’amianto, le mine autiuomo, l’Ilva di Taranto.

Va tutelata la salute, il bene comune ma…
È così da sempre.

E se bene comune cozza con il lavoro, sia chiaro in quel modo di svolgere il lavoro, allora non si studia un nuovo modo di lavorare, si mette una tacca sotto tutto il resto.

“La fabbrica del panico” di Stefano Valenti e “Il Pane e la morte” di Renato Curcio son due libri che andrebbero letti e allegati ai contratti di lavoro.

Ogni volta si è sempre lì, un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Scrivono: “Riteniamo che non si debba mettere in contrapposizione il lavoro con l’ambiente, ma di cercare ogni miglior strategia che consenta di garantire un futuro economico ai lavoratori dell’ Azienda e che allo stesso tempo venga tutelato il Territorio…”

E se non si può che si fa?

Dagli stessi che erano favorevoli a aprire Cave sul Cornizzolo e a un metro dall’Abbazia di San Pietro al Monte, non si può chieder troppo in effetti.

Nell’occasione del Magnodeno i sindacati nemmeno mettono in subordine il ripristino ambientale, la puntuale verifica dei possibili danni già avvenuti, del prendersi il tempo necessario per fare, gli organi competenti, le verifiche sulle criticità emerse.
No, loro vogliono che si approvi l’autorizzazione. Domani.
L’ambiente ed eventualmente la salute va bene la teoria, ma proprio il mio lavoro devi controllare?

Abbiam fatto caso che è sempre “un periodo particolare” quando si chiede di rispettare la salute, l’ambiente, il bene comune e progettare correzioni e riconversioni?

Siam sempre dentro il perverso gioco se è meglio morire di fame o di salute.

E da decenni il sindacato non è in grado di promuovere l’avanzamento della qualità del lavoro, degli investimenti in innovazione e del bene comune.

Si limitano a fare i 730

LA VOLONTÀ DELLA (NON) TRASPARENZA

FB_IMG_16197245251938484C’è sempre qualcosa che ostacola la trasparenza e non è quasi mai la Legge ma la volontà.

E quando è la volontà che ostacola la trasparenza questa ha sempre una corda che tiene la ghigliottina: è la mancanza di rispetto

Il boia nelle ultime vicende amministrative è il Sindaco Gattinoni

Ultimo episodio l’aumento delle TARIFFE LRH sulle nostre bollette dell’acqua per i prossimi 3 anni. La trasparenza avrebbe imposto che il Piano tariffario e le motivazioni trovassero illustrazione nelle commissioni pubbliche.

Alla luce del sole. Ha scelto di no.

Era già successo con l’OSTELLO.

Fissato il termine al 13 aprile per le domande di interesse alla Gestione, l’Assessore Cattaneo precisava che il costo degli Arredi erano in capo a chi avrebbe vinto il Bando.

Pochi giorni fa, al volo, prima una variazione al Bilancio e compaiono i 150.000 eur per l’acquisto degli arredi poi, con la determina n.502 del 23/4, vengon riaperti i termini per altre domande di Gestione sebbene già c’erano e pure giunte nei termini.

Ancor prima, con l’assessorato all’Ambiente, guidato dalla rappresentate di Ambientalmente Renata Zuffi che ne sarà pure Presidente di Giuria, organizza il concorso di idee HACK4TOURISM, dove vi partecipa e vince un team di 5 ragazzi di Ambientalmente.

Le coincidenze non voglion dire nulla ma la trasparenza tutto

Prima ancora, Gattinoni aveva fatto votare al Consiglio un nuovo step per il TELERISCALDAMENTO senza che ai consiglieri fosse fornita tutta la documentazione per una decisione consapevole.

Zero trasparenza. E manine che al buio votavano telecomandate. Aveva iniziato già così, senza trasparenza, fin dal primo vero Consiglio comunale, col voto alla modifica dello STATUTO Silea.

Senza incontri, senza ascolto in commissione della società. Bottoni fatti schiacciare al buio

La trasparenza negata al cittadino non è mai: a volte è meglio non sapere.

SEMBRA UNA RAPINA – È UNA DELIBERA

numero-banda-bassottiXI 4433 è la combinazione della cassaforte aperta il 17 marzo in un Palazzo di pregio (è qui che si trova il belvedere più alto d’Italia) in Piazza Città di Lombardia 1 a Milano

Bottino 48 milioni di euro. 48!!!
Le carte ufficiali parlano di 2 distinti contenitori usati per farli uscire dal Palazzo
Uno con 36 milioni e un altro con 12

Si han già dei sospetti, da indizi trovati in loco

È stata accertata la fondamentale presenza di un complice interno che è da accertare se abbia fornito la combinazione o, come sembra dai primi rilievi, addirittura aperto la cassaforte

Le iniziali fornite alla stampa sono R.L.

Emergono particolari allarmanti
Il basista nonostante fosse già conosciuto nell’ambiente, lavorava, da anni, nel Palazzo, apparentemente per Servizi ai cittadini
Sebbene mai condannato, pare aver già sottratto risorse a locali aziende sanitarie pubbliche costringendo queste poi a ridurre personale, posti letto e la propria rete territoriale

Da controlli sui Bilanci degli ultimi 3 anni pare sia emerso che, indisturbato, abbia sottratto centinaia di milioni
Le carte in mano ai giudici dicono che nel 2017 il totale era di 255 milioni, nel 2018 già erosi a 218,8 per poi restare soli 77,12

Si parla di una copertura per queste e altre azioni di un numero imprecisato di complici esterni, diffusi in tutte le province, che, dal nome del fascicolo aperto dagli inquirenti vengon chiamati “i cornuti e mazziati”

Il basista RL risulta da voci autorevoli rispondere al nome di Regione Lombardia, i complici sono stati riconosciuti nella maggioranza degli elettori e la pista dei 48 milioni porta alla sanità privata.

XI 4433 infatti pur restando una combinazione di cassaforte, è il numero della Delibera di Giunta Regionale del 17 marzo, con relativo protocollo d’intesa, che assegna altri 48mil€ alla sanità privata per il Piano vaccinale Covid

IMG_20210401_133727Qui a Lecco siam dovuti andare come dei cani bastonati dagli imprenditori per trovare 40.000 eur, abbiam chiuso centri vaccinali locali e, nello stesso momento, la Regione girava 48 milioni € alle cliniche

I tagli continui alla sanità pubblica intanto han comporto oltre alla precarietà nell’affrontare il Covid, chiusure di reparti, personale sanitario all’osso, tagli di posti letto e ritardi indecenti per visite ed esami che costringono, soldi in mano, a rivolgersi alle cliniche private, le stesse che han preso questi 48 milioni €. Nostri

Da paziente a cliente

IMG_20210401_133816

NON SI È CAVATO UN RAGNO DAL BUCO

it_v_ragnoHo visto tutta la super commissione sull’informativa al Piano Cave. È stata istruttiva.

E inutile

Doveva essere di spiegazione tecnica e chiarimenti in funzione alla conferenza dei servizi di oggi. Non lo è stata

Visto odg e l’evidente convocazione, all’ultimo, solo sotto la pressione di 33000 firme del “Comitato salviamo il Magnodeno”, era il minimo – e doveroso – che lì si presentassero i dettagli delle richieste formulate dall’azienda, i rilievi fatti dai tecnici, le criticità emerse, ma sopratutto un piano di monitoraggio “terzo”, magari con perizia idrologica per quanto concerne il reticolo idrico, tra le prime criticità evidenziate (anche) dal Comitato e ora a conoscenza dei consiglieri

Invece nulla
In 2 ore, solo 15′ di tecnica e poi politichese
Dobbiam essere pronti per il 2035, per il 2024.
Per l’oggi e il subito non si stanno nemmeno attrezzando

Con evidenza, ed è stata la parte istruttiva, troppi Consiglieri non sapevano un cazzo, o giù di lì, e non eran preparati. Ad alcuni interessava solo far scudo alla Giunta, fare distrazione di massa

Quello che lascia avviliti – e se n’è avuta riprova lì – è la totale mancanza di trasparenza verso Consiglio e Città in tutti i passaggi sulla vicenda
Una sorta di Cava Pozzi moltiplicata per 10

L’assessore all’ambiente, no non Dossi, che parla di tavoli della sostenibilità, di boschi urbani, corridoi verdi e blu, 2035 e intanto la montagna la stanno divorando, la fauna boh e i torrenti si dai poi vediamo

Una risposta, una conferma però c’è stata
Il danno vero è stato l’approvazione del Piano Cave nel 2015 che oggi permette troppo ai cavatori. Il Consigliere PD Campione ai tempi assessore forse era per questo assente ieri.
Ce lo si ricorda: lassismo, opacità, chiacchiere.

Il danno quindi è fatto.
Oggi si può solo far informazione e ostruzionismo contestando inadempimenti sui ripristini ed i danni al reticolo idrico nonché lo sversamento delle acque trattate, i forni ect
Se il danno ambientale c’è ed è rilevante si può arrivare al blocco dell’attività.

Perché puoi cavare quello che ti è stato concesso ma non puoi mandare a puttane fauna, inquinare o deviare un fiume grande o piccolo che sia ect e questo va costantemente monitorato e, se necessario, segnalato con esposti

Ieri è stato tutto teatro

CAVE, CRATERI E POTERI

FB_IMG_16173563222429816Forse si chiude una cava ma si è aperto un cratere.

Un cratere enorme, infinito di omertà, opportunismo, finto ambientalismo, offensivo verso cittadini e consiglieri che è ancor più enorme di una già enorme cava.

Lo è di più perché questo cratere ha la forma che svela uno stile, un modello di comportamento dei politici verso la città

C’eran già state, in pochi mesi, fin troppe riprove
Oggi emerge con più fragore delle mine che fan brillare le rocce in cava

E si palesano sotto l’ombra di un apparente passaggio minore del Presidente della Provincia Uselli in merito alla sospensiva della Conferenza dei Servizi, sollecitata dal Comitato salviamo il Magnodeno

Ebbene Uselli scrive che “il 20 luglio 2020 il Comune aveva fatto avere le proprie osservazioni, non opponendosi alla richiesta di ampliare il fronte di cava avanzata da Unicalce”. BOOM!!

Questo è la via tracciata di una montagna di sterco dove serve mettere solo la corda ai chiodi già fissati

C’è stata quindi una slavina di omissioni e inadempienze, di opportunismi e chiacchiere afone e lo stesso rimbombanti del Comune:

– OMERTÀ. Per aver tenuto nascosto le Osservazioni, che forse rasenta l’omissione

– SILENZIO. In tutti questi mesi di Campagna di pressione da parte di migliaia di persone per salvare il Magnodeno

– AVALLO. Nei fatti se non ancora nelle ratifiche, all’ampliamento della cava e alla distruzione, definitiva, del Magnodeno.

– ANTIAMBIENTE. Da parte della Giunta Brivio e non solo, visto che il suo assessore Dossi è ora leader di Ambientalmente,, consci di tutto ciò che comporta a fauna, flora, torrenti, in una parola: Natura. Biodiversità.

– OPPORTUNISMO. È probabile che l’omertà sulla decisione del luglio scorso era funzionale a non far emergere falso ambientalismo e criticità a soli tre mesi dalle elezioni, dopo l’ex Cava Pozzi

Avevan già deciso: favorevoli all’ampliamento

– MALAVOGLIA. Solo all’ultimo, costretti dopo mesi di (ora) ovvi silenzi, sollecitati, ricevono il Comitato che chiede una sospensiva.
Hanno tempo per rimediare.
È in loro facoltà, anche se gli costa fatica

Più di qualcuno dovrebbe dimettersi e molti andare a sotterrarsi, sotto una montagna di calce

a forza di essere vento