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VACCINARCI DAI DISSERVIZI LOMBARDI

code-vaccino-covidStupirsi dello stupore è il nuovo gioco di inizio anno dei cittadini lombardi.

Oggi l’occasione è il lancio della prenotazione online per i vaccini agli ultra ottantenni.

Dopo i numeri dati coi dadi per passare dalla zona gialla a quella rossa garantiti dalla Moratti.

Ai due contagiati necessari per contagiarne uno come le offerte dei negozi garantiti da Gallera

Dopo il contenere la diffusione dei malati mettendo i positivi nelle Rsa garantiti da Fontana

All’ospedale in Fiera vuoto che doveva avere 500 posti letto operativi garantiti da Bertolaso

Oggi siamo appunto al nuovo capitolo:
La prenotazione online per il vaccino agli ultra ottantenni sembra che la gestisca Trenord.

8 ore in coda sul sito, sei oltre il centomillesimo manco fossero bottiglie di Brunello, completi l’iter ma non arriva la conferma via SMS.

Se hai culo te lo fa la nipote, se sei solo, in fondo hai solo ottant’anni, te lo può fare più di un santo che stai tirando giù.

È il modello Bertolaso Lombardia.

Era troppo gentile ed efficiente chiamare il pensionato in ordine alfabetico o per gravità di patologia o per qualsivoglia criterio chiaro?

O usare quella tessera sanitaria che già tutto contiene in dati per pianificare i vaccini?

O dare risorse ai medici di base, sì quelli che il neoministro leghista Giorgietti ha detto che non servono più, e farli chiamare da loro?

No, l’ultraottantenne deve stare online tutto il giorno, fare potenzialmente da solo, per poi vedersi rimbalzare

Il Modello Lombardo non avrà mai abbastanza dosi per vaccinarci contro i suoi politici

L’ARITMETICA E L’INCOGNITA

FB_IMG_16013586848124153C’è una somma di problemi che anche a cambiare gli addendi non tornano i calcoli.

Puoi provare a tirare una riga sopra ai problemi ma non vi è numeratore così insignificante da farti sembrare piccolo qualsivoglia denominatore

Il Governo Draghi da qualsiasi parte lo si calcoli è un avanzo di occasioni mancate.
È tutto il peggio, per le aspettative creare, i migliori, l’ultima chance, Mattarella…

Ci troviamo ogni nome pronunciato che moltiplica i ricordi dei problemi che avevamo e nulla li fa sottrazione a quelli di oggi

Brunetta, Gelmini e Carfagna come se fossimo all’anno 2000 con riporto di tutti quei danni.
Nomi che non han risolto i problemi che infatti ancora stiamo pagando

Il PD è riuscito, unico partito di governo, ad azzerare le donne e loro da dentro il partito dicon eran in attesa di esser chiamate; segno a potenza che non decidono nulla, non attendi il tuo nome, lo fai.

Il M5S che per anni fa quello contro il potere, Berlusconi, mai più con la Lega, Draghi ha impiccato l’Italia, Renzi e le banche, poi somma tutto e il risultato è dire si

Draghi perché bisogna cambiare l’Italia e poi tiene ben 9 ministri di Conte e a 2 gli cambia Dicastero.

E così basta metter sotto il naso un sacco di soldi dell’Europa e si crea un’ammucchiata, l’opposizione diventa Governo e la maggioranza resta Governo.
L’incognita è se è tutta democrazia e cosa sarà della politica nei prossimi anni, decenni.

Hanno scommesso su di loro non sull’Italia e hanno vinto.

LA MEMORIA CHE NON HA MEMORIA

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In questi giorni ricorre la giornata della Memoria che memoria non ha.

Non festeggiamo e basta.
Facciamo altro:​ informiamoci e raccontiamo che la crudeltà nazifascista non è morta, che oggi vive e che si chiama Sionismo, occupazione della Palestina.

Che oggi vive e che si chiama Respingimenti, di mare e di terra. Lungo le rotte del Mediterraneo e quelle dei Balcani.

Che oggi vive e che si chiama Revisionismo. Che “i morti sono tutti uguali”, che vanno celebrati perché “han dato la vita per un ideale”, dimenticando di dire che l’ideale era quello che da 20 anni stava massacrando persone. Quello delle Leggi razziali, dei campi di sterminio, delle torture, della guerra, dei gas….

Che oggi vive e che si chiama Legalità e non Giustizia. Dentro le Leggi dei Tribunali Egiziani e non, tracimanti di volti a migliaia col nome Patrick Zaki e Giulio Regeni

Che oggi vive e che si chiama Sfruttamento di ambiente e del lavoratore. Che dà un dollaro al giorno manco per sopravvivere e gli chiede 10000 dollari per i farmaci salvavita.

Che oggi vive e che si chiama Rimozione della Memoria, che sono Gaza e Piombo fuso, l’Assedio di Sarajevo, il Ghetto di Varsavia, il Rwanda, Portopalo, le Stragi di Stato ect ect,

I partigiani lottavano per la libertà i fascisti stavano con i nazisti. Deve essere ed è un punto inamovibile

In questi giorni ricorre la giornata della memoria che memoria non ha, poniamo rimedio.
Perché la Giornata della Memoria non sono e non siano solo giornate.

CHI È A NON VOLER OBBLIGHI?

FB_IMG_16096254680605178In questa partita di vaccini…

Si sta infoltendo la squadra dei cittadini per il manganello sanitario e le sue sirene son anticipate, fagocitate, celebrate dai massmedia

Non c’è spazio per mezzo rappresentante che spieghi, invece che parteggiare
O lo fai o sei licenziato.

E così siamo a:
Medici/infermieri che eran eroi fin a ieri e ora vanno radiati se non si vaccinano, anche se sono proprio gli stessi

È il turno dell’obbligo o verità
Il “patentino per i vaccinati” che permette di fare cose rispetto a chi non è vaccinato
Fa niente che, se va di culo, ci voglion 10 mesi e forse anni per vaccinarci tutti e ci sono delle priorità… Perché uno dovrebbe essere penalizzato rispetto a quelli a cui verrà fatto subito? Chi è disposto a restare in coda con meno diritti: no scuola, no negozi, no vacanze, no cinema, no ristorante, no posta, no esami.
Lavoro si.

E guai se si chiede di estendere il senso di responsabilità.
Via il tabacco che uccide.
E l’alcol, vogliam parlarne o ci beviamo sopra?
E il colesterolo che uccide più del covid?
E come uccide la vita poi…vero?

Tutti per l’obbligo del vaccino. Punto e basta

Perché noi qua da giorni parliamo di quelli che non si vogliono vaccinare, mica di quelli che si vogliono vaccinare (milioni) e ancora non sanno né dove né quando né come

In Germania ieri son arrivati a 42000 vaccinati. Noi 8361.

Abbiam capito male. È che sono loro che non hanno l’obbligo di vaccinarci tutti. E nemmeno di curarci.

UNO STRACCIO DI BANDIERA

FB_IMG_16096260707383959“Non possiamo cambiare due bandiere della Città indecenti e sgualcite (sulla Statua di Stoppani, uno dei più grandi lecchesi della storia) perché non esiste un capitolo di spesa per farlo”  (cit. Assessora Sacchi)

È quello che si è sentito ieri in Consiglio dopo la segnalazione sullo stato pietoso dei drappi della Città sui pennoni del Monumento

Magari l’assessora alla Cura della Città, Sacchi è, in potenza, il nuovo Corrado Valsecchi. Magari il Sindaco Gattinoni cambierà davvero passo. Magari l’assessore Pietrobelli del Bilancio, avanzerà, prima o poi, i du spicci che servono

Noi il nostro bonus di pietas è in balia del vento dell’assurdo di ‘sta cosa, più delle bandiere

E così.
Duole dirlo, ma dopo spot sull’impegno alla Cura della Città, alla prima occasione di verificarne la concretezza, quel “prima” è assente

L’assessora ha paura a dire agli uffici di trovarli.
Preferisce un inizio già anchilosato dalla paura, incapace di andar oltre la frase scrittale da burocrati:
“non esiste un capitolo di spesa per farlo”

Una paura incapace persino, per evitare così la figuraccia al Comune, di cambiare a sue spese un semplice drappo

E guai a chi non se ne scandalizza dietro al “ma è una piccola cosa”. Perché è proprio per questo che ci si deve scandalizzare

Ironia vuole che ieri presentavano le “Linee programmatiche di Mandato” e poi vedi che non sono in grado di cambiare delle bandiere da “du spicci”

#speriamoinbene

IL CIBO CHE NON SAZIA

IMG_20201205_194711Parafrasando Carlin Petrini di SlowFood “Il cibo oggi è prodotto soprattutto per esser buttato (venduto, dice Petrini) non per esser mangiato”

È quello che purtroppo si osserva, non solo in tempo di Covid ma da anni, a partire dalle mense scolastiche. Anche di Lecco

Quantità ingiustificate, anche oltre il 40%, vengono infatti buttate

Al più solo frutta e yogurt si recuperano Poca, poca roba salvata

Un dossier di Cittadinanzattiva, del 2019, conferma poi che solo uno studente su dieci consuma tutto. Il resto, decine di kg per scuola, ogni giorno, tutti i giorni, finisce in pattumiera

Uno spreco ingiustificabile di cibo ancor prima che di soldi delle famiglie e pubblici

Il tempo mensa, la qualità, la tipologia, la monotonia, la quantità, le abitudini portano a questi risultati, che solo saltuariamente o per autonomi percorsi delle scuole si prova ad indagare e rallentare

Regolamenti vietano, in tempo di Covid e anche prima, di recuperare e distribuire il cibo avanzato, non servito

La produzione maggiormente tarata per essere quotidianamente più allineata alla richiesta, viste le percentuali degli scarti, non viene applicata

La primo cibo risparmiato è quello che non si produce. Cuoce in questo caso

Per non far finire tutto nella pattumiera si può anche intercettarlo e ridistribuire. Attraverso, perché no, la contemporanea consegna “da asporto” per soggetti fragili che oggi non han accesso o attendono la distribuzione altrove

Sistemare gli alimenti avanzati, non serviti, in contenitori appositi, per garantirne igiene e sicurezza e etichettarli con le indicazioni del cibo contenuto e le modalità di utilizzo e distribuito alle persone più fragili anche con l’aiuto di Comune, volontariato e alunni stessi..

Così, come modalità di Dad”, far pesare al termine del pranzo agli studenti questi sprechi. Dandosi obiettivi

Stiamo parlando di 2345 alunni che
avanzano ca.1,2 etti di cibo a testa ogni giorno, tutti i giorni.

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