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CAFFE’ SOSPESO

caffeRacconta lo scrittore napoletano De Crescenzo che un tempo a Napoli si usava qualche volta, in giornate in cui si era di buon umore e con l’estro giusto, bere un caffè al bar e pagarne due. Il secondo rimaneva “in sospeso” in attesa che qualcuno si affacciasse alla porta del bar per chiedere se per caso vi fosse qualche caffè in sospeso da poter consumare. Era una sorta di offerta all’umanità.

Questo semplice gesto ricco di significati che si è perso, mette ancor più in evidenza la deprimente deriva edonistica, narcisistica che piano piano ci ha portati a coltivare la cultura dell’intolleranza la paura di scambi vitali. Il rischio di atrofizzare nella nostra esistenza le forme di circolazione, scambio, reciprocità non regolate da logiche squisitamente economiche, ma da slanci di generosità e felicità condivise si è concretizzato e nessuno è più disposto a pagare un “sospeso” e nemmeno ad accettarlo.

LOTTA ARMATA E RIVOLTA DI PIAZZA

documento-sito-unita-brIl mio pensiero sul terrorismo è il seguente: il terrorismo non è contro il potere, anzi.

Il potere, quando è in difficoltà, il terrorismo lo evoca e lo invoca  quando addirittura non lo alimenta, come negli anni ’70. Le b.r. non hanno tolto potere alla d.c., le hanno dato più potere. Come al quaeda non ha dato meno potere a Bush, ma più potere. Il terrorismo non destabilizza il sistema, anzi lo stabilizza sempre di più. Questo è il suo vero fine, al di là degli intenti ‘ufficiali’ di quegli utili idioti boccaloni che vi aderiscono in ‘buona fede’. L’omicidio di Biagi non ha impedito l’approvazione della legge 30, anzi.

Noi lavoratori dipendenti dobbiamo augurare, oltre che per ragioni umane, per esempio, lunga vita a Ichino anche per ragioni politiche, perché se dovesse cadere anche lui vittima del terrorismo un domani ci troveremmo in mezzo a una strada e non potremo neanche protestare e contestare la ‘legge Ichino’ perché offenderemmo la memoria di un altro martire del ‘riformismo’. La lotta armata serve al potere perché fornisce l’alibi per spostare sul piano militare, dove è imbattibile, la risoluzione dei conflitti sociali.

Altra cosa dalla lotta armata è la rivolta rabbiosa di piazza. Se poi è di massa, continua, a mani nude e volto scoperto allora è fatta.

Di quello ha terrore il potere.

PS che vale più del post: non so e non credo comunque che esistano le Br a Lecco, in compenso sento un silenzio ipocrita sulla criminalità organizzata che quella, è certo (dossier e bibliografia), c’è e prospera.

TOCCANTE CERIMONIA – INVITO

lalapidepdScusa il disturbo.

Come sai lo scudo fiscale passerà oggi con il voto di fiducia.

Non vogliamo che qualcuno si prenda meriti non suoi: se ieri i deputati del Pd fossero andati a votare anziché a spasso, oggi gli evasori fiscali italiani non avrebbero questo magnifico regalo di Tremonti. Gli assenti del Pd erano 59, tra cui Franceschini, Bersani, D’Alema. Mi sembra un segnale chiaro e una precisa volontà politica.

Ti aspetto dunque alla cerimonia di inaugurazione della targa di ringraziamento che verrà scoperta oggi a Roma.

Per saperne di più: www.alessandrorobecchi.it
scusa il disturbo e grazie per l’attenzione.

ALESSANDRO ROBECCHI

GLI AMERICANI NON FANNO LE SCARPE alla lega

scarpa_tennis23Dal nostro insuperabile ex khorakhaneker Francesco inviato a nordest.

Leggo dal sito padanialibera che gli americani non fanno le scarpe alla Lega.

La Nike, malgrado abbia un servizio di personalizzazione delle scarpe per colore, lacci e scritta sulla stessa, pochi gironi fa ha rifiutato la richiesta di un giovane militante leghista che aveva pensato di ordinarne un paio verdi con la dicitura, sopra il tallone, “Padania Libera”.


La motivazione adotta dalla multinazionale è stata gentile ma ferma: “alcune scritte non desideriamo metterle sui nostri oggetti”

Uno smacco per il giovane leghista e per il popolo padano.

Non più per me.

Quando ero padano, infatti, Continua la lettura di GLI AMERICANI NON FANNO LE SCARPE alla lega

LA MORTE DEGLI IMMORTALI

michael-jacksonLa morte redime, cancella, appiattisce. Tutti, nel giorno in cui non lo sapremo, diventeremo buoni, generosi e persino simpatici. In campagna elettorale Obama mai avrebbe detto che Michael Jackson “è stato uno dei più grandi artisti del secolo” Lo stesso Jacko accusato – ingiustamente – di pedofilia, decine di volte sotto i ferri per annullare il naso, schiarirsi la pelle, rifarsi un corpo. Il protagonista di matrimoni bislacchi e improbabili inseminazioni artificiali, l’intimo amico di un boa bianco. Nel giorno di un funerale si può. Perché la morte evidenzia, esalta, unisce. Presidenti, papi, dittatori e popolo. Artisti pronti a tutto pur di esibirsi davanti ad una bara dorata di 25mila dollari. Fan disposti a spenderne 100mila per esserci. Un milione in processione solo per sfiorare lo Staples Center. Cantare con Stevie e Mariah. Ascoltare Kobe, magic e Brooke. Vedere il pianto innocente della figlia. Soffrire in mondovisione come per Lady D e Ayrton Senna. Quello che fa solo la morte degli immortali. Redime, cancella, appiattisce, evidenzia, esalta, unisce.  (ilsole24ore)

Buon viaggio Peter Pan e non badarci troppo. Tu, morto di crepacuore.