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LA VIOLENZA del mercato

Ad Atene tre persone sono morte a causa di un attacco con molotov alla banca dove stavano lavorando. Ma la notizia è scivolata via rapidamente. Mi piacerebbe sapere il perchè queste persone sono morte, forse perchè stavano lavorando mentre fuori succedeva il finimondo? Ma lo sciopero è un diritto o un dovere?

Questo è un messaggio che ci è giunto privatamente ma che credo meriti una risposta anche pubblica più generale. L’economia fa la guerra. Le risorse, nell’accezione larga del termine, sono scarse, da sempre. La scarsità di risorse è la ragione d’essere dell’economia. Se le risorse fossero illimitate non esisterebbe l’economia e nemmeno la guerra, considerato che storicamente ogni guerra trae origine da interessi economici, al di là delle motivazioni ideologiche o religiose di facciata. Dunque è normale che decisioni di natura economiche determinino violenza, è sempre stato così. Le conseguenze violente delle scelte economiche sono il più delle volte indirette. La speculazione sui commodities futures determina l’aumento del prezzo, per es., del grano che a sua volta determina l’aumento dei morti per fame in Africa. Continua la lettura di LA VIOLENZA del mercato

PRE-AVVISO DI INSURREZIONE parte II

ATENE – Ha preso il via questa mattina lo sciopero di 48 ore dei dipendenti pubblici greci che protestano contro il nuovo piano di austerità concordato dal governo di Giorgio Papandreou con Fmi e Ue in cambio di aiuti per 110 miliardi di euro per far fronte alla crisi finanziaria del Paese. Domani si uniranno anche i lavoratori del settore privato paralizzando aerei, treni, trasporti urbani, scuole, ospedali, banche e uffici pubblici nel terzo sciopero generale quest’anno. In coincidenza con l’inizio della protesta, alcune centinaia di militanti del sindacato comunista Pame hanno simbolicamente occupato l’Acropoli ateniese sventolando bandiere rosse e appendendo sul Partenone un grande striscione con la scritta “Popoli d’Europa sollevatevi”. Oggi ministeri, uffici delle tasse, scuole, ospedali e servizi pubblici sono chiusi in previsione della manifestazione dei dipendenti pubblici all’esterno della sede del Parlamento e organizzata dal principale sindacato del settore Adedy. “Vogliamo porre fine alla caduta libera dei nostri standard di vita”, ha detto Spyros Papaspyros, il numero uno dell’Adedy, che rappresenta circa mezzo milione di lavoratori. “Penso che questa sarà una delle più grandi proteste che abbiamo visto nell’ultimo decennio”. Anche dopo il via libera agli aiuti a favore di Atene da parte di Ue e Fmi le Borse europee tornano a calare e l’euro finisce a nuovi minimi da un anno a questa parte rispetto al dollaro, sotto quota 1,31, a 1,3088 rispetto alla divisa americana, mentre permangono scetticismi sul mercato sulle prospettive della Grecia e di altri Paesi in forte deficit di bilancio dell’area.

SONO STRARICCO. m’hanno avvertito

Non sto parlando della parte affettiva della mia vita: di quella, vivaddio, la ricchezza la conosco. Parlo invece di quella economico finanziaria. Io ero straconvinto, giuro, di essere sull’orlo della bancarotta, ma, come al solito, ero solo proprio male informato. I dati pubblicati le scorse settimane sulle dichiarazioni IRPEF del 2009 dicono infatti, con evidenza oggettiva e inoppugnabile quanto segue:

v      i contribuenti in Italia sono circa 41,8 milioni;

v      metà di questi dichiarano una cifra imponibile entro i 15.000 euri;

v      solo il 13% dei contribuenti, con l’ultima dichiarazione, dichiara di percepire redditi superiori ai 35.000 euri, versando complessivamente il 52% delle imposte;

v      meno dell’1% dei dichiaranti, cioè 418 mila, supera i 100.000 euri, pagando complessivamente il 18% del totale dell’imposta.

Rientro quindi, per il 2009, nel 13% più ricco degli italiani. Per logica, per tutelare i miei interessi dovrei votare il centrodestra. Ma visto che lo votano al mio posto masse immense di poveracci, mi sa che continuerò a fare il ricco snob.

da una mail giratami ieri da Guido da tempo sempre in giro per l’Italia. Evidentemente per turismo 

QUANDO L’AGGRESSIONE DIVENTA RISSA

box-prima-paginaA onor di cronaca dobbiamo chiarire qualche passaggio di quanto erroneamente riportato dal Giornale di Lecco di stamane riguardo la brutta faccenda accaduta sabato pomeriggio in Piazza Cermenati. Abbiamo deciso di ritagliare ed incollare il pezzo per garantire piena chiarezza.

Prima di tutto ci ha stupiti che un’aggressione brutale ed isterica sia stata fatta passare come una “rissa in pieno giorno”. La “rissa” fa pensare a due parti, più o meno legittimate a riservarsi insulti o addirittura colpi proibiti, che s’accapigliano nel centro della città. L’”aggressione”, al contrario, suggerisce – com’è nel nostro caso – l’azione univoca di una parte contro l’altra.  Continua la lettura di QUANDO L’AGGRESSIONE DIVENTA RISSA

SAREBBE PIU’ SERIO DI NO

tremonti-bandSi può essere il (papabile) miglior ministro delle finanze europeo solo per non aver tagliato le tasse? Si sta parlando di quello italiano, il tributarista di Sondrio, Giulio Tremonti.

Sembra assurdo, paradossale, inimmaginabile, impossibile eppure evidentemente è così.

 

Lo dice il Sole24ore di mercoledi 31/3 citando il Times di Londra.

«Berlusconi ha azzeccato una cosa: il suo ministro delle Finanze», commenta sul Times di Londra Bronwen Maddox. «Giulio Tremonti ha portato l’Italia fuori dalla crisi e gli elettori devono ringraziare il suo capo». Pur rimanendo critico nei confronti del leader italiano, Maddox riconosce due cose a suo favore. La prima è che «molti italiani lo appoggiano». Ma soprattutto, «l’Italia se l’è cavata sorprendentemente bene nella tempesta finanziaria globale». Merito non di Berlusconi, a suo parere, ma di Tremonti, che è «un buon candidato a essere il migliore ministro delle Finanze europeo» e «ha resistito alle pressioni di Berlusconi di tagliare le tasse o lanciare un grande stimolo». Il governo italiano non ha cominciato ad affrontare le tanto necessarie riforme. Ma Tremonti «ha fatto abbastanza per portare l’Italia fuori dalla crisi».

 

E’ bene mettere da parte lo spirito patriottico e concentraci sulla realtà. Su questo sito abbiamo postato diversi interventi che supportano questo nuovo intervento e le ragioni che seguono.    

 

Ecco perché Tremonti, in realtà non dovrebbe essere nemmeno ministro delle finanze. Andrebbe ricordato al giornalista del Times Maddox schematicamente almeno che: L’origine della crisi finanziaria è, appunto finanziaria. Poiché le banche italiane sono in regime di oligopolio, sono in grado di far pagare prezzi elevati, di oligopolio appunto, alla clientela per servizi tradizionali. Ne consegue che l’impulso alla vendita di strumenti finanziari complessi con elevato up front non è stato confrontabile con i livelli usa e uem. Quindi Tremonti non ha dovuto sborsare una lira per salvare le banche come è accaduto in Gran Bretagna, Francia e Germania. Nonostante questo, si è intestardito con manovre inutili, i tremonti bond in primis che, appunto, non sono stati sottoscritti. Nonostante questo, il crollo del pil italiano è superiore anche a quello di altre nazioni che hanno dovuto sopportare il default di enormi settori del credito. Ciò perchè a fronte del rallentamento dell’economia reale seguito al congelamento del mercato finanziario, non è stata impostata alcuna politica fiscale. Di fatto, Tremonti ha copiato pedissequamente la manovra di Padoa Schioppa, scritta in un mondo che non c’è più. E’ il caso più evidente della pietrificante combinazione fra idiozia ed analfabetismo economico. La tenuta dei conti è un’altra favoletta. A fronte di zero manovre per gestire la crisi economica, il debito è cresciuto anche in valore assoluto questo perché è cresciuta la spesa pubblica e non la parte virtuosa ma la spesa corrente, quella che produce voti ma non pil. Figuriamoci risultati.

PROPOSTE BALORDE

soldiCon la vittoria delle sinistre, iddu paventa l’avvento di uno stato di polizia tributaria, con l’abolizione dei pagamenti in contanti sopra i cento euro per consentire la tracciabilità alle relative verifiche ispettive. Premesso che con le regionali, e con i poteri che hanno le regioni, c’entra come al solito come i cavoli a merenda, proviamo a entrare nel merito della questioneSarei favorevolissimo all’abolizione tout court del contante, anche sotto i cento euro. Abolirei tutte le banconote, lascerei solo le monetine (per il caffè, il giornale, il pane).

Tutto il resto andrebbe pagato con bancomat, carte di credito, assegni, bonifici. Certo, se ne avvantaggerebbe il nostro settore bancario (che peccato, eh?) ma ne sarebbero danneggiati, oltre che evasori fiscali, tangentisti, estorsori, anche i settori della prostituzione, del gioco d’azzardo, della ricettazione, armi, droga … che proposta balorda, vero?