Archivi categoria: Lavoro

EMERGENZA OCCUPAZIONE

giovanilavoroDa qualche giorno il sito di Repubblica.it invita i lettori a mandare le loro storie sul tema in oggetto.

Ho inviato il mio post che, non so per quale motivo, è stato censurato.

Lo ripropongo paro paro qui sapendo di non subire analoga sorte.

Poveri giovani disperati. Non hanno da mangiare, di che vestire, non hanno nemmeno un pc per scrivere ai giornali on line la loro angoscia. Sono angosciati perché sono stati educati a sentirsi inutili senza lavoro. Ah, il lavoro! Perché non trovo qualcuno che mi sfrutti? Come posso fare per devolvere la mia intera vita a un padrone? Questi gli alti lai che si levano da queste colonne infami. Una generazione che ha l’occasione di sovvertire l’ordine costituito proprio perché non ha niente da perdere e che invece non aspira ad altro che omologarsi a questo bel sistema che dà tante soddisfazioni… La casa? Ce ne sono tante libere e sfitte: occupatele. Ma siete troppo beneducati per fare queste cosacce, meglio stare a piangersi addosso … In un’epoca non lontana, ma più civile di questa, sui muri di Parigi stava scritto: ne travaillez jamais …

dal nostro ex khorakhaneker Gustavo Schianchi

SOLDATI E COSCRITTI

giunta-cartolinaSi sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie.

Giuseppe Ungaretti descrisse così la condizione dei Soldati nel luglio 1918. Di questi tempi, sulle cronache locali, c’è chi continua a descriversi come un “soldato” diligente quando non fa che comportarsi piuttosto come un incosciente coscritto.

L’ultimo rantolo della sfiduciata Giunta comunale, capeggiata dal “soldato ferito” Antonella Faggi, ha stupito persino i più attenti osservatori.

Venerdì mattina (30 ottobre), dopo le dimissioni della maggioranza del Consiglio comunale e la conseguente (quanto rovinosa) debacle della banda Pdl-Lega (mercoledì 28 ottobre), il governo cittadino s’è riunito per volere del sindaco. Gli assessori Redaelli e Grossi, alfieri formigoniani, pare abbiano declinato l’invito non presentandosi alla conta. Due i fascicoli sul tavolo. I parcheggi a pagamento all’interno della struttura dell’ospedale Manzoni e lo spostamento del Tribunale da via Cornelio all’area ex Db-Macchine di Corso Promessi Sposi (zona Questura). Due inezie, due cavilli da regolare giusto per evitare al commissario inutili perdite di tempo.

Il primo punto è stato accantonato, dei parcheggi a pagamento dell’ospedale se ne riparlerà dopo la partita elettorale. La seconda (ininfluente) questione, quella del trasferimento del Tribunale a 500.000 euro (soldi dei cittadini) annui d’affitto nell’area di Corso Promessi Sposi, è stata invece affrontata e sbrigata. Come se nulla fosse Continua la lettura di SOLDATI E COSCRITTI

L’IRAP, BRUNO VESPA E I CALZINI TURCHESI

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Togliere l’Irap alle imprese.

Propaganda per distrarre dai fallimenti governativi o una proposta seria da sostenere? Lasciamo perdere risposte ideologiche. Iniziamo perciò nel ricordare che l’Irap raccogliere, nelle casse dello Stato, risorse per 38/39 miliardi di euri. Tutti gli anni.   

E’ fattibile privare dai conti dello Stato questa somma senza contraccolpi? E se non è possibile come si compensano queste mancate entrate? Meno servizi? Tasse diverse? Oppure come? Per capire l’ordine di grandezza: Lo scudo fiscale-ter, avrà raggiunto un risultato straordinariamente brillante, che per il Governo ne giustifica l’adozione, se porterà nelle casse dello Stato 5/6 miliardi di euri (i precedenti 2001/2003 ne hanno portati, assieme, 2 miliardi) Quindi 38 miliardi sono davvero parecchi. Se ci ricordiamo poi che la Comunità Europea ha aperto la procedura di richiamo per deficit troppo alto ed, in più, il nostro debito ha ripreso a volare verso le stelle 115%, forse non è davvero possibile togliere a gratis l’Irap. Continua la lettura di L’IRAP, BRUNO VESPA E I CALZINI TURCHESI

ACCA’ NISCIUNO E’ “FISSO”

 tremonti_crisi1Martedì tutta la stampa italiana ha aperto con la notizia che il Ministro Tremonti elogia il posto fisso. Solo alcuni l’hanno spiegata in maniera chiara e contestualizza nel quadro politico  pieno di contraddizioni e latitanze. Contraddizioni di destra e latitanze a sinistra.  Mi sia permesso, però, rimarcare un mancato auspicio. Io come chiosa finale o meglio ancora come incipit, come il foglietto delle avvertenze dei medicinali, avrei scritto “Quando il ministro dell’Economia esprime queste convinzioni, dovrebbe farle seguire dai fatti. Accà nisciuno è “fisso”. Cosa che, invece, non ho letto. Perché va bene tutto ma, sino a ora, in questo ennesimo giro al Governo, Tremonti, ormai sulla breccia da anni, sta facendo, o permettendo il contrario. Basta fare un poco di mente locale, leggere il libro Bianco sul Lavoro e, nel caso, domandare al ministro Sacconi. Ma basterebbe anche solo guardarsi in giro. Accorgendosi, se ce ne fosse bisogno, che a chiacchiere non risolveremo molto. Non faremo la rivoluzione né risolveremo i problemi della crisi economica. Che ha un unico indicatore di soluzione: far si che i cittadini lavorino tutti e che quantomeno possano nel passaggio da un lavoro all’altro fruire di un reddito continuativo. Di questo Tremonti non parla, e, peggio, tantomeno fa. Continua la lettura di ACCA’ NISCIUNO E’ “FISSO”

LA CRISI?

cercolavoroDebito pubblico – indici di fiducia – raffronti con estero. Ormai, dopo tanti mesi di disfattismo sparso a piene mani, anche da noi, dovrebbe essere chiaro che gli indici, i grafici, le torte che abbiamo visto erano farlocchi. L’evidenza del nostro vissuto quotidiano ci comunica senza tema di smentite che la crisi è passata, il peggio è alle spalle. La borsa è salita, e quanto è salita ! (che dite, è il momento di entrare adesso?). La joie de vivre è tornata a pervadere questa nostra opulenta società. L’occupazione? Eh…l’occupazione seguirà (come diceva Napoleone, l’intendance suivra). Ancora una volta il capitale aveva ragione. E noi torto.

dal nostro ex invitato Gustavo Schianchi

IN ATTESA DELLA PENSIONE te la riduco

altan_sulle_pensioni1Proviamo a parlare almeno un poco di pensioni? In parole povere e schematizzando al massimo visto che  il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, negli scorsi giorni ha detto che sarebbe bene aumentare l’età pensionabile?Ci torneremo per parlare di precari, ammortizzatori sociali.

Ha un reddito troppo alto e una posizione di rendita altrettanto elevata per poter essere credibile, eppure, non mi sembra che si siano alzate le barricate.

Si sta invece cercando, sulla stampa, di trovare una o più giustificazioni.

A volte ho l’impressione che gridando al gossip politico facciano passare sotto silenzio delle porcate mostruose e sempre sul gobbo dei lavoratori. 

Provo a spiegarmi:

Chi andrà in pensione con il sistema determinato/retributivo, ovvero con una percentuale calcolata sulla media mensile degli ultimi dieci anni lavorativi, [chi aveva almeno 15 anni di lavoro maturati al 31 dicembre 1992] fa salti di gioia

Per chi invece ha iniziato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 e se ne andrà quindi in pensione con l’attuale sistema contributivo, venuto dopo la Riforma Dini, cioè con i soli soldi versati, aggiornati con il sistema “demenziale dei coefficienti” potrebbe avere delle sgradite sorprese Continua la lettura di IN ATTESA DELLA PENSIONE te la riduco